Precari Asu, parte da Sant'Agata di Militello la "rivolta" per la stabilizzazione

Completare le procedure di stabilizzazione entro il 2020. È questo l’obiettivo postosi dal sindacato autonomo Csa con riferimento agli oltre 5000 precari siciliani dediti allo svolgimento di Attività socialmente utili (Asu), metà dei quali è impegnata nelle pubbliche amministrazioni dei comuni dei Nebrodi. E proprio dai Nebrodi, e in particolare da Sant’Agata di Militello, è stata avviata quella che il Csa definisce la rivolta dell’esercito di precari siciliani Asu per la stabilizzazione. In particolare, è stata l’assemblea dei delegati dei comuni dei Nebrodi convocata dal Csa a Sant’Agata di Militello, alla presenza dei dirigenti sindacali Clara Crocè e Salvatore Mezzopane, a decidere di portare a termine le suddette procedure di stabilizzazione entro il 2020. Le tutele minime richieste dal Csa per i lavoratori Asu da stabilizzare prevedono l’assunzione con contratti a tempo indeterminato non inferiori alle 18 ore settimanali e un compenso netto non inferiore a quello percepito come Lsu (Lavoratore socialmente utile).
Nel frattempo il Csa non perde di vista Palazzo dei Normanni: infatti, la proposta è stata approvata in V Commissione grazie alla revisione del maxi emendamento e il prossimo passaggio sarà in Aula. “Abbiamo avviato un percorso e andremo fino in fondo, fino all’esecutivo nazionale e, ovviamente, confrontandoci con la classe politica locale – hanno sottolineato Crocè e Mezzopane. – Si è costituito il coordinamento degli Asu del Csa per far partire le rivendicazioni nei confronti del Governo regionale e adesso non daremo tregua fino a quando non otterremo la stabilizzazione di tutti questi lavoratori”.

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