Emergenza abitativa, garante dell'infanzia: "Messina non è una città per i bimbi"

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Emergenza abitativa, garante dell'infanzia: "Messina non è una città per i bimbi"

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lunedì 16 Settembre 2019 - 13:46

Mi auguro che il Sindaco ed il Prefetto decidano per lo sgombero di queste scuole, predisponendo contestualmente una sistemazione dignitosa a questi nostri concittadini”. Queste le parole del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza per il comune di Messina, Angelo Costantino, a seguito di una recente segnalazione del consigliere comunale Salvatore Sorbello, nell’ambito della quale ha denunciato le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui ad oggi versano le quindici famiglie ospitate tra la scuola di Catarratti e quella della Ugo Foscolo, con a carico complessivamente 37 minori. In particolare, il consigliere comunale ha constatato personalmente la presenza di topi, fili elettrici scoperti e infiltrazioni d’acqua. “Messina non può tollerare simili situazioni, – prosegue Costantino – ancor più se sono coinvolti minori, diversamente abili e anziani“.
Nei giorni scorsi – spiega il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza – una collega psicologa mi ha segnato la necessità di collocare urgentemente, in una residenza assistita, una giovane donna. Grazie all’aiuto di padre Francesco Pati, che in quel momento non poteva farsi carico direttamente della situazione avendo le sue comunità sature, ho avuto la disponibilità di una comunità d’emergenza poco fuori dal comune di Messina. Purtroppo però ho appreso che il nostro Comune, per i conosciuti problemi di bilancio, non può impegnarsi economicamente per farsi carico della retta.
Sono a conoscenza di scuole con grave carenza di aule e minori che per quest’anno scolastico faranno Educazione motoria, perché senza palestra, tra i banchi o a Piazza Duomo. Come sono a conoscenza di scuole che seppur hanno la disponibilità di aule vuote non sono disponibili a cederle per aiutare qualche scuola in difficoltà. La città, a tratti, sembra aver perso il grande senso di solidarietà che ci ha sempre contraddistinto.
A Messina bambini a cui è stata diagnosticata una patologia che necessita di un trattamento riabilitativo tempestivo aspettano anche due anni per essere presi in carico. Conosco genitori che hanno lasciato il lavoro per seguire i loro bambini autistici perché non esistono a Messina centri diurni o semiresidenziali. Messina non è ancora una città a misura per i nostri bambini; troppe sacche di bisogno e d’emergenza.
Tra qualche settimana comincerà il freddo e molte scuole non hanno ancora l’impianto di riscaldamento a norma ed i bambini saranno costretti a portarsi le coperte da casa. Esistono strade in città, come nei pressi del Complesso “Messina Due”, totalmente al buio da anni, in cui i bambini rischiano giornalmente la vita.
Mi preme, infine, segnalare che a 4 mesi dalla mia nomina ancora non esiste una sede del Garante dell’infanzia, un telefono, un Pc, una Pec, un sito per svolgere attività istituzionale come previsto dal regolamento che ha istituito il Garante dell’infanzia nel comune di Messina“.