Sgominato clan di spacciatori: i dettagli dell'operazione

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Sgominato clan di spacciatori: i dettagli dell'operazione

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giovedì 11 Luglio 2019 - 12:14

All’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip presso il Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 13 persone (1 in carcere, 10 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di dimora), in quanto ritenute responsabili a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione, furto, ricettazione, riciclaggio e danneggiamento di sistemi informatici, avvalendosi anche di minori nelle condotte di spaccio. Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività di indagine, sviluppata sin dal giugno 2016 dalla Stazione Carabinieri di Falcone, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Giorgia Orlando, i cui esiti hanno consentito di documentare l’operatività di alcuni soggetti dediti all’approvvigionamento e spaccio di sostanze stupefacenti che attraverso una rete di spacciatori, anche minorenni, riuscivano a rifornire i diversi acquirenti presenti a Falcone e nei comuni limitrofi. Le investigazioni hanno disvelato come i soggetti siano riusciti ad assicurarsi profitti illeciti attraverso la vendita di stupefacente, avendo, come centro nevralgico di spaccio, un’attività commerciale di Falcone. Gli indagati si sarebbero anche serviti della forza intimidatrice e della violenza sia per ottenere il pagamento delle partite di droga vendute che per garantirsi l’impunità attraverso la reticenza degli acquirenti quando questi venivano controllati dai Carabinieri.
Le indagini hanno documentato la capacità degli indagati di interloquire con diversi fornitori della Provincia peloritana per l’acquisto di stupefacente secondo l’offerta più vantaggiosa.

Le indagini

Le indagini sono state avviate dopo un sopralluogo presso il “Mercato Florovivaistico”, un immobile in disuso di proprietà del comune di Falcone, svolto dai Carabinieri di Falcone che avevano rinvenuto 3 piante di “cannabis indica” e raccolto elementi univocamente convergenti che permettevano di ricondurre la coltivazione ad uno degli arrestati. Infatti, lo sviluppo delle indagini faceva emergere come il principale indagato, Salvatore Isgrò, avesse avviato un’intensa attività di commercio di droga di vario genere (cocaina, hashish e marijuana), utilizzando come base operativa il proprio esercizio commerciale, una macelleria sita in Falcone. L’attività commerciale era utilizzata anche come paravento per ricevere i clienti, concordare le cessioni di droga, i prezzi, le quantità e qualità, in modo da non destare sospetto. I Carabinieri hanno pertanto avviato un’attività di video sorveglianza del locale che ha permesso di documentare l’assidua ed abituale frequentazione della macelleria da parte di soggetti noti alle forze dell’ordine come assuntori di sostanze stupefacenti e con precedenti per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti. I movimenti registrati apparivano spesso anomali e non propriamente collegati alla vendita di carne: infatti, alcuni frequentatori del negozio parcheggiavano il veicolo sul quale viaggiavano, entravano nell’esercizio con circospezione e vi uscivano immediatamente dopo senza alcuna busta per alimenti o, in altri casi, uscivano dalla macelleria tenendo in mano dei sacchetti che, a seguito dei controlli, risultavano contenere stupefacenti di vario tipo e natura. Dall’inchiesta, inoltre, è emerso che gli indagati abbiano cercato di ostacolare i controlli dei Carabinieri danneggiando una telecamera di video sorveglianza, utilizzata dagli investigatori per monitorarli e si siano adoperati per dotarsi di sistemi in grado di captare la presenza di eventuali microspie all’interno dell’attività commerciale.
È inoltre emerso che i principali indagati riuscissero ad interloquire contemporaneamente con diversi fornitori della Provincia peloritana dimostrando sia una grande capacità economica nel pagamento delle partite di droga acquistate che una pervicace e capillare abilità nella distribuzione al dettaglio delle diverse sostanze stupefacenti sia nel comune di Falcone che nei comuni limitrofi anche ad acquirenti di minore età.
Le due figure predominanti nell’attività di smercio di sostanze stupefacenti in Falcone e nei comuni confinanti hanno evidenziato grande capacità nella organizzazione di un’attività strutturata di commercio di stupefacenti, intessendo rapporti stabili e consolidati con intermediari e fornitori della zona e conquistando una posizione di costante riferimento per i consumatori di droga, anche di minore età.
Infine, è stato riscontrato come il principale indagato ricollocasse monili in oro ed altri preziosi, provento di furto, sul mercato legale, grazie alla complicità di un gioielliere, al fine di finanziare ulteriormente le proprie condotte illecite.

I casi più emblematici di episodi di spaccio

Le indagini hanno dimostrato che il sodalizio era pericoloso in quanto i Carabinieri hanno riscontrato numerose cessioni di sostanze stupefacenti, ove gli acquirenti erano anche minori.
Uno degli indagati, Mario Gitto, in concorso con il figlio minore, in diverse occasioni avrebbe ceduto sostanze stupefacenti a diversi acquirenti. Inoltre, Marco Schepis, in concorso con minorenne, avrebbe ceduto sostanze stupefacenti a più minori.
L’indagine ha consentito di arrestare in flagranza 3 persone, di sequestrare circa 1 chilo di hashish, 200 grammi di marijuana, 30 grammi di cocaina e sequestrare circa 2500 euro quale provento dell’attività di spaccio, oltre a segnalare diversi acquirenti di sostanze psicotrope diverse.

Gli arrestati

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito 13 provvedimenti a carico dei seguenti indagati:
1.     Salvatore Isgrò, 52enne di Merì destinatario di custodia cautelare in carcere;
2.     Mario Gitto, 45enne di Falcone destinatario di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
3.     Filippo La Macchia, 42enne di Falcone destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
4.     Marco Schepis, 27enne di Falcone, già detenuto per altra causa, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
5.     Angela Scarpaci, 51enne di Falcone destinataria di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
6.     Tommaso Pantè, 49enne di Gualtieri Sicaminò destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
7.     Antonino Currò, 46enne di Spadafora destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
8.     Massimo Cuttone, 24enne di Falcone destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
9.     Vito Imbesi, 60enne di Terme Vigliatore destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
10.  Giovanni Cutè, 34enne di Messina destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
11.  Antonino Natale Cutè, 42enne di Messina destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
12.  Giovanni Di Bartola, 66enne di Barcellona Pozzo di Gotto destinatario dell’obbligo di dimora;
13.  Carmelo Recupero, 47enne di Barcellona Pozzo di Gotto destinatario dell’obbligo di dimora.