Il Csa annuncia lo stato di agitazione del personale della Polizia Metropolitana, e lo fa per via dei lunghi ritardi (si parla di anni) nei pagamenti spettanti agli agenti per indennità e straordinari nonché per la mancata assegnazione ad essi della qualifica di ausiliario di pubblica sicurezza, la quale consentirebbe al corpo della Polizia Metropolitana di essere muniti d’arma, in linea con alcuni servizi relativamente pericolosi che vengono di volta in volta svolti.
“Negli ultimi anni la Polizia Metropolitana ha rappresentato un punto di riferimento nelle attività di Polizia nell’intero territorio provinciale nella tutela dell’ambiente, nel controllo del territorio e, soprattutto, nella prevenzione e repressione delle infrazioni al codice della strada, – spiega il segretario provinciale del Csa, Santino Paladino – ma non tutto ciò che luccica è oro: infatti, numerosi operatori lamentano il mancato pagamento, da un paio di anni, di indennità e straordinari per i servizi prestati, nonché la mancata attribuzione della qualifica di ausiliario di pubblica sicurezza, fattispecie quest’ultima che espone i lavoratori a seri rischi per l’incolumità personale. Servizi e attività di cui, grazie al sindaco Cateno De Luca e al comandante del corpo Antonino Triolo, sta godendo l’intera collettività provinciale, ma che vanno regolamentati e retribuiti”.