Presunte tangenti alla Regione, arrestati gli Arata e i Nicastri

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Presunte tangenti alla Regione, arrestati gli Arata e i Nicastri

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mercoledì 12 Giugno 2019 - 11:05

Un oscuro giro di tangenti alla Regione Siciliana si sarebbe verificato nei mesi scorsi, portando adesso all’arresto di Paolo Arata, ex consulente della Lega per l’energia ed ex deputato di Forza Italia, e di suo figlio Francesco, nonché di Vito Nicastri, imprenditore trapanese operante nel settore dell’eolico considerato dai magistrati vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro, e di suo figlio Manlio. Infatti, sulla base di quanto si apprende dai principali organi di stampa, gli Arata e i Nicastri erano da mesi indagati per il suddetto presunto giro di mazzette (si parla di una cifra ricompresa tra gli 11 mila e i 115 mila euro) e adesso il gip di Palermo Guglielmo Nicastro ha disposto il loro arresto per i reati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Ai domiciliari invece è finito l’ex funzionario regionale dell’Assessorato all’Energia Alberto Tinnirello, accusato di corruzione.

Paolo Arata era già balzato agli onori della cronaca nazionale per via del caso Siri, che nelle settimane scorse aveva messo in seria discussione la stabilità del governo Conte e che portò alla fine alle dimissioni dell’allora sottosegretario alle Infrastrutture leghista Armando Siri. Infatti, sulla base di quanto venuto a galla da una tranche dell’inchiesta arrivata a Roma, Arata avrebbe pagato una mazzetta a Siri al fine di ottenere degli incentivi relativamente al mini-eolico, settore in cui Arata aveva investito, attraverso l’approvazione di un apposito emendamento al Def, che tuttavia non venne mai approvato.