Il maggio dei libri, a Santa Lucia del Mela, si conclude con la presentazione del volume di Diego Celi e Pino Privitera Tradimenti e Politica

Maria Antonella Saia

Il maggio dei libri, a Santa Lucia del Mela, si conclude con la presentazione del volume di Diego Celi e Pino Privitera Tradimenti e Politica

sabato 01 Giugno 2019 - 16:35

Ieri, nell’ambito del Maggio dei Libri, dinanzi ad una saletta gremita di  pubblico, nell’Ex Carcere Borbonico di Santa Lucia del  Mela è stato presentato il volume  dal titolo “Tradimenti e Politica” degli autori  Diego Celi (chirurgo e già docente presso l’Università di Padova)  e Pino Privitera (ex dirigente della Regione Sicilia), edito da Lombardo.
A dialogare con gli autori  è stata la giornalista Katia Trifirò che ha tracciato, attraverso un lungo excursus, i punti salienti del libro.  Nell’introduzione al libro gli autori scrivono: “alla politica non è richiesta  una morale confessionale, ma principi e valori dalla cui osservanza dipendono convivenza, sicurezza, welfare, lavoro, rapporti internazionali, ossia l’idea stessa di Stato.  Questo il mondo della politica che quindi non è avulsa da tradimenti”.
E ancora continuano  gli autori: “un  politico deve essere fiero della carica a cui il popolo chiama, qualunque essa sia, e deve onorarla con la propria dedizione senza guardare ad interessi personali o di parte, cooperando con i colleghi, discutendo e dissentendo con gli avversari, ma evitando  che le contrapposizioni pubbliche si  trasformino in inimicizie private”.
A chiudere l’incontro il Prof Francesco Pira, docente di  sociologia presso l’Università degli Studi di Messina, con poche, semplici parole: “In questo libro   emerge la necessità di abbeverarsi di  cultura, emerge la necessità di vivere quotidianamente una responsabilità. Il tema è la presenza, ma che sia una presenza responsabile perché  noi continuiamo ad essere cittadini irresponsabili, cittadini che non vivono la società. Nel libro viene citato l’art. 49 della costituzione nel quale si parla del senso di comunità. Citazione importantissima perché  noi ormai non viviamo più le comunità, noi viviamo la community. A questo riguardo  il libro ci pone davanti ad una riflessione serissima. Che cosa dobbiamo fare per tutelare la pedagogia istituzionale e quindi portare avanti il rispetto dell’altro. Pirandello diceva che esistono tre verità, la mia, quella dell’altro e la verità oggettiva. Oggi però siamo arrivati alla quarta verità che è quella dei social network e la verità dei social network scavalca qualunque verità precedentemente affermata e scavalca qualunque dimostrazione della verità. – e conclude dicendo – Se è vero che il mondo ha bisogno della politica è anche vero che c’è bisogno di buona politica, quella politica che si mette al servizio degli altri”.