Sciopero nazionale nei porti italiani: anche Messina si ferma

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Sciopero nazionale nei porti italiani: anche Messina si ferma

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sabato 18 Maggio 2019 - 12:05

Si sta cercando di destrutturare, pezzo dopo pezzo, l’attuale sistema regolatorio vigente nei porti“.  Così i segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Messina, rispettivamente Carmelo Garufi, Letterio D’Amico e Michele Barresi, motivando la decisione di aderire allo sciopero che si terrà giovedì prossimo, 23 maggio, in tutti i porti italiani. Lo scopo della protesta sarà quello di richiedere un rinnovo del contratto collettivo di lavoro affinché risulti in linea con le attuali esigenze dei lavoratori del settore.
La portualità sta attraversando un momento di grande vulnerabilità, – proseguono i tre sindacalisti – e la mancata regia del Ministero Infrastrutture e Trasporti sta generando divisioni e il rischio di restare alla mercé delle compagnie armatoriali. Alcune di queste si stanno organizzando per gestire in prima persona alcune operazioni di scarico e di servizi per le loro navi. Questo, inevitabilmente, può provocare ripercussioni occupazionali gravi, anche per l’area dello stretto e l’intera provincia, che abbiamo il dovere di scongiurare rapidamente. 
Per questo diventa necessario il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, uno strumento fondamentale che potrà dare sicurezze e maggiori serenità a tutti i lavoratori portuali. Le categorie dei trasporti di Cgil Cisl e Uil hanno proclamato per il prossimo 23 maggio un’azione di sciopero in tutti i porti italiani – concludono Garufi, D’Amico e Barresi – che avrà una forte valenza sul territorio messinese a preminente vocazione occupazionale marittima, al fine di rivendicare un contratto che sia in grado di ridare potere d’acquisto ai lavoratori e capace di rispondere alle esigenze della portualità”.