Risanamento, Gioveni: "Necessario il project financing"

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Risanamento, Gioveni: "Necessario il project financing"

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venerdì 17 Maggio 2019 - 10:59

Lanciare una manifestazione di interesse affinché enti privati vengano attivamente coinvolti nella realizzazione di progetti di pubblico interesse (project financing), quali nel nostro caso la riqualificazione delle aree degradate e la realizzazione e assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. È questa in estrema sintesi la proposta avanzata dal consigliere comunale in quota Pd, Libero Gioveni, per quel che concerne la concreta realizzazione delle politiche in materia di Risanamento: “Visto l’immobilismo e l’inerzia che regnano ormai da anni nelle politiche del Risanamento – spiega Gioveni – collateralmente alla scelta politica dell’acquisto degli alloggi sul mercato che sta entrando nel vivo, non si può non pensare di invertire la rotta scegliendo anche di adottare un sistema simile (naturalmente con le dovute proporzioni) a quello che ha prodotto a San Raineri un piccolo gioiello d’architettura! (il riferimento è al parco urbano che è stato realizzato qualche anno fa grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, ndr)”.
Ecco perché – prosegue il consigliere comunale – nel ricordare il timido tentativo fatto dall’ex assessore al Risanamento Pippo Rao durante la sindacatura Buzzanca di coinvolgere un gruppo imprenditoriale nel settore delle costruzioni (il Consorzio delle cooperative di Ravenna), ritengo che la soluzione del “project financing”, che darebbe modo ai privati di investire nel nostro territorio realizzando alloggi, servizi e infrastrutture, possa davvero risultare determinante per mettere in moto una volta per tutte la sempre più inceppata macchina del Risanamento.
Con la soluzione della ‘permuta’ – chiarisce meglio l’esponente Pd – il Comune donerebbe i terreni ai costruttori, i quali realizzerebbero alloggi per donarne a loro volta buona parte a Palazzo Zanca che, dal canto suo, li assegnerebbe agli aventi diritto! I restanti alloggi, invece, i costruttori li venderebbero a privati ad un normale prezzo di mercato. Si tratterebbe, quindi, di una vera e propria finanza di progetto, con risvolti positivi senz’altro sul versante sociale.
Infatti – conclude Gioveni – oltre allo sviluppo occupazionale che questo nuovo percorso potrebbe generare a catena nel paralizzato settore dell’edilizia, si eviterebbe anche l’umiliante ammassamento delle famiglie in ‘casermoni’ o ‘quartieri dormitorio’ (i 189 alloggi di Bisconte ne sono un esempio lampante), in quanto la linfa progettuale delle future opere (aree a verde, centri polifunzionali, parchi giochi, servizi ecc.) permetterebbe anche quella necessaria integrazione sociale fra famiglie di diversa estrazione socio-culturale”.