Risanamento, le proposte di Gioveni

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Risanamento, le proposte di Gioveni

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martedì 30 Aprile 2019 - 11:48

Non rendere esclusiva la legge regionale 10/90 come unica fonte di finanziamento per il Risanamento, ma tentare altri canali come quello della protezione civile; mettere in campo la strategia del project financing coinvolgendo i privati; recuperare gli alloggi già realizzati con i fondi della legge 15/86; aumentare il periodo temporale dei requisiti anagrafici per accelerare le procedure di sbaraccamento. Sono queste le quattro principali proposte che il consigliere comunale Libero Gioveni ha chiesto ieri di perseguire all’assessore regionale alle infrastrutture Falcone e all’Amministrazione in tema di politiche di Risanamento a medio e lungo termine.
Relativamente alla prima proposta, – spiega il consigliere comunale – ci sono ambiti o zone (fra tutti la baraccopoli di Fondo Fucile dove sulle teste di ben 140 famiglie gravano come un macigno i tetti in amianto) per le quali si potrebbero tranquillamente giustificare interventi finanziati dal Dipartimento di protezione civile nazionale; ciò eviterebbe di sgravare o scorporare diverse zone dagli ambiti di Risanamento da finanziare con la legge regionale 10/90. In tal senso, il progetto di riqualificazione e copertura del torrente Bisconte Catarratti, inizialmente inserito nell’ambito “C”, ne rappresenta un esempio.

Con riferimento alla seconda proposta, il project financing consentirebbe di non elemosinare più risorse pubbliche attendendo tempi biblici, ma consentirebbe, cedendo le aree ai privati, di ottenere gratuitamente una percentuale di alloggi da destinare agli aventi diritto; ciò consentirebbe anche – prosegue Gioveni – di favorire anche l’integrazi
one sociale con altri cittadini che acquisterebbero invece gli alloggi sul libero mercato.

Relativamente alla terza proposta, ci sono circa 150 alloggi già costruiti ma mai ultimati con i fondi della legge 15/86; sono gli 80 di San Giovannello, i 28 di Villafranca e i 40 di Saponara. Si pensi quindi ad un recupero di queste altri preziosi appartamenti, specie per soddisfare le centinaia di istanze per l’emergenza abitativa.
Con riferimento infine alla quarta proposta, – conclude Gioveni – si rende necessaria perché è troppo stringente la data limite del 31 dicembre 1995 per la residenza anagrafica nelle zone di Risanamento come soglia temporale ultima per godere dei benefici della legge regionale 10/90. Pertanto, si rende necessario, così come sembra essere previsto nel collegato alla Finanziaria, modificare la legge posticipando la data almeno al 31 dicembre 2017, così come avvenuto per la sanatoria negli alloggi popolari che era ferma al 2001”.