Bene, ma non benissimo. È riassumibile così la posizione di CapitaleMessina con riferimento alla recente proposta di istituzione delle cosiddette Zone economiche speciali (Zes) in Sicilia, in quanto da un lato si ritiene soddisfatta per la promessa mantenuta dal governo regionale di far ricadere le Zes siciliane anche sul territorio messinese, ma dall’altro lato chiede che si faccia di più in futuro, dato che così come formulata tale proposta la Zes ricadente nella città dello Stretto dipenderà dall’Autorità di sistema portuale (Adsp) di Catania. Infatti, la legge approvata dal governo nazionale in materia prevede attualmente che ciascuna Regione costituisca al massimo due Zes, motivo per cui la Regione Siciliana ha adottato un particolare escamotage per accontentare tutte le principali realtà metropolitane senza però travalicare tale limite, vale a dire realizzare per la Sicilia orientale una vasta Zes alle dipendenze di un’unica Autorità di sistema portuale, cioè quella catanese.
“L’apposita ‘cabina di regia’ costituita il 28 marzo 2018 dalla Giunta regionale siciliana ha individuato le aree territoriali da far ricadere all’interno delle Zes, – dichiara il presidente di CapitaleMessina, Pino Falzea – includendo vaste porzioni del territorio messinese che faranno parte della Zes di Catania-Augusta. Sarebbe stato certamente preferibile avere una Zes messinese autonoma, ma la legge consente di costituire al massimo due Zes per Regione, individuate in Sicilia nelle Adsp di Palermo e Catania-Augusta; quindi piuttosto che restare esclusi del tutto, ben venga l’estensione della Zes della Sicilia Orientale alle aree retroportuali del territorio messinese”.
Insomma, la Regione Siciliana ha fatto il possibile per cercare di includere quante più aree possibili nelle Zone economiche speciali, ma chiaramente il suo potere di intervento è subordinato alle leggi dello stato. Pertanto, lo step successivo non può che essere quello di emendare le leggi nazionali se si vuole ottenere la piena autonomia gestionale. A tal proposito, Falzea ha lanciato un appello ai parlamentari messinesi, invitandoli a mettere da parte eventuali divergenze sul piano politico e a fare fronte comune per portare a casa una modifica alla normativa attuale: l’obiettivo chiaramente è quello di eliminare il limite di due Zes per Regione. “Il governo regionale ha mantenuto quanto promesso, – continua il presidente di CapitaleMessina – ma non dobbiamo accontentarci del risultato ottenuto: Messina dovrà avere in futuro una Zes autonoma. È quindi necessaria una iniziativa legislativa dei parlamentari nazionali messinesi. L’obiettivo deve essere quello di emendare la legge 123/17 affinché si elimini il limite imposto di due Zone economiche speciali per Regione, affinché si possa prevedere l’istituzione di una terza Zes siciliana autonoma a Messina”.