Atm, Uil e Cgil scrivono all'assessore Mondello: "A che gioco stiamo giocando?"

Sono passati oltre trenta giorni da quando il vice sindaco Salvatore Mondello, nel tentativo di placare la protesta che sarebbe scoppiata di lì a poco, raggiunse un’intesa in extremis con le organizzazioni sindacali per scongiurare l’imminente sciopero dei lavoratori Atm, dietro la promessa di offrire maggiori tutele a chi lavora nell’azienda di trasporto pubblico messinese. Era esattamente il 6 marzo, e a partire dalle successive 48 ore avrebbe preso piede una grande manifestazione che avrebbe paralizzato il servizio di trasporto pubblico locale: un evento che sicuramente avrebbe infastidito il management della partecipata. In tale contesto, il vice sindaco promise ai sindacati nero su bianco che l’amministrazione si sarebbe impegnata nel rafforzare le proprie garanzie a tutela dei lavoratori in cinque specifici punti: modifica dei turni di lavoro, riorganizzazione dell’ufficio turni, copertura delle piante organiche, sospensione degli atti unilaterali in luogo di un regolamento e, ovviamente, garanzie occupazionali. Da quel giorno tuttavia il vice sindaco procrastinò i successivi incontri con le organizzazioni sindacali per ben due volte a causa di impegni istituzionali di varia natura, delle motivazioni che agli occhi sindacati iniziano adesso ad apparire più come delle giustificazioni per evitare un confronto diretto: “Se non fosse una partita molto seria che vede in gioco futuro e presente di centinaia di lavoratori ed un servizio fondamentale per la città, ci verrebbe da chiederle a che gioco stiamo giocando”, si legge al termine di una lunga lettera aperta indirizzata al vice sindaco Salvatore Mondello a firma di Carmelo Garufi della Filt Cgil e di Michele Barresi della Uiltrasporti. Riportiamo qui di seguito i punti salienti della lettera aperta:

“Egregio assessore Mondello, lo scorso 6 marzo, a soli due giorni dall’effettuazione di uno sciopero già proclamato in Atm da Filt Cgil e Uiltrasporti con altre tre sigle sindacali di categoria, lei con ampia disponibilità ha ascoltato le ragioni che dopo mesi avevano spinto cinque sigle sindacali ad arrivare ad una prima azione di sciopero e con modi decisi e ampia disponibilità ha garantito che si sarebbe da subito aperto un percorso condividendo cinque punti di una piattaforma programmatica che le organizzazioni sindacali presentarono al tavolo. A distanza di oltre un mese, pur comprendendo i molteplici impegni che il suo ruolo le comporta, non si è dato seguito ad alcun incontro con codesto assessorato, che ha rinviato ben due volte gli incontri fissati e ha comunicato la prossima convocazione al 30 aprile, ben 54 giorni dopo quel primo ed unico incontro tenuto, che ad oggi purtroppo è solo servito a sospendere uno sciopero che certamente dava fastidio a più parti aziendali e non. Il procrastinarsi di tali incontri ha anche lasciato inevaso il tentativo proposto in data 22 marzo di trovare nell’ambito del bando di assunzione dei 30 autisti una clausola di salvaguardia condivisa per il mantenimento delle professionalità in assoluta trasparenza come applicata all’analogo caso della società Amam. Un’occasione che ha poi comportato il prevedibile ricorso legale dei lavoratori interessati con rischi di ulteriori danni erariali sulle casse comunali.

“Teniamo a evidenziare che, sebbene con non poche perplessità che abbiamo trasmesso ai lavoratori Atm nelle successive assemblee, Filt Cgil e Uiltrasporti hanno voluto credere alle ampie garanzie che lei ha fornito, garantendo alle parti che avrebbe in prima persona proseguito il confronto e per atto di fiducia nei suoi riguardi si è inteso sospendere uno sciopero a meno di 48 ore dalla sua effettuazione. Quanto le riportiamo certamente non la farà cadere dalle nuvole ma queste sigle sindacali non possono sottacere l’indignazione che alcuni comportamenti del Cda hanno generato. Duole constatare che sono trascorsi invano quasi due mesi, e che le problematiche evidenziate nel documento presentatole restano quasi integralmente invariate, anzi sono perseverati gli atti unilaterali posti in essere dai vertici Atm a cominciare dai turni del personale autista che invece di essere sospesi, come le era stato chiesto, sono rimasti in vigore senza accordo sindacale causando solamente danno ai lavoratori, senza produrre i benefici voluti all’utenza mantenendo una media di 25 turni di lavoro straordinario giornaliero e i soliti privilegi.

“Torniamo brevemente a ricordare che nel documento programmatico condiviso il 6 marzo scorso Filt Cgil e Uil Trasporti insieme alle altre sigle presenti, hanno voluto fissare punti precisi. Innanzitutto, la modifica dei turni di lavoro del personale di esercizio e ritorno alle precedenti modalità; in secondo luogo, la riorganizzazione dell’ufficio turni per garantire che non vi siano discriminazioni e favoritismi tra lavoratori; dopodiché la copertura delle piante organiche nei ruoli apicali e nei settori nevralgici di Ztl e verifica ad oggi scoperti; poi la sospensione di atti unilaterali ed un regolamento condiviso per avanzamenti di carriera, riqualificazioni o spostamento di personale che garantisse trasparenza e meritocrazia; infine, le Garanzie occupazionali se dovesse avvenire il passaggio alla Spa, cioè regole chiare per il mantenimento dei diritti acquisiti dai lavoratori; trasformazione di tutti i contratti part time in full time; e garanzia del pagamento integrale del Tfr all’atto del passaggio. Su questi punti attendiamo il confronto con la parte politica prima e oltre che con quella aziendale, che in più occasioni non ha rispettato ruoli e accordi, e per tale motivo ha visto costrette Filt Cgil e Uiltrasporti a denunciare in questi giorni Atm per violazione dell’articolo 28 della legge 300/70 riguardante le prerogative e i diritti sindacali”.

Paolo Mustica

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