Al Teatro Vittorio Emanuele in arrivo La cena, spettacolo fuori programma

Maria Antonella Saia

Al Teatro Vittorio Emanuele in arrivo La cena, spettacolo fuori programma

lunedì 15 Aprile 2019 - 12:58

L’attesa cresce ogni giorno di più per uno spettacolo, fuori abbonamento,  unico nel suo genere che dal 14 al 22 maggio andrà in scena al Teatro Vittorio Emanuele. Si tratta della pièce dal titolo  La Cena. Il Foyer del Teatro di Messina diventa una stanza da pranzo di una casa elegante.
Una tavola apparecchiata per trentuno commensali. Un bicchiere di vino aspetta 27 spettatori che saranno coinvolti e catapultati in un meccanismo coinvolgente, assoluto, sensuale. Nessuna distanza tra attore e spettatore.  Ad interpretarla un cast d’eccezione composto da Andrea Tidorna, Chiara Condrò, Stefano Stalkotos e Cristiano Marzio Penna. Il tutto sapientemente  diretto da Walter Manfrè.Un’occasione imperdibile per provare l’emozione di essere in scena. Un progetto del Teatro di Messina, sulla drammaturgia contemporanea, per raccontare il teatro, non dalla platea, ma dall’interno della messa in scena. Emozioni imperdibili come imperdibili sono i 27 posti unici per essere “in scena”.

La Cena, più che uno spettacolo,  è un vero e proprio evento teatrale dove una sontuosa tavola imbandita per  30 persone, ospita  27 spettatori e 3 attori. Gli spettatori svolgeranno il ruolo di invitati ma non assaggeranno cibo né potranno mutare il corso degli avvenimenti.

Scritta da Giuseppe Manfridi, La Cena è un anello fondamentale all’interno del “Teatro della Persona”, definizione che si deve al critico Ugo Ronfani che così, nel 1993, sintetizzò il senso della poetica espresso dal percorso registico di Walter Manfrè. Un percorso che ha preso forma in una serie di spettacoli caratterizzati da particolari qualità: una delle quali è l’annullamento della distanza tra pubblico e spettatore nonché l’assegnazione a quest’ultimo di una parte all’interno della rappresentazione senza che ciò possa cambiare lo svolgimento della “trama”. Altro elemento è individuabile nella coesistenza di due elementi contrastanti: il gioco e il rito, perché in fondo il teatro è questo sia divertimento che celebrazione di un rituale. Questo equilibrio fra gli opposti permette alla trama di intraprendere percorsi imprevisti ed emotivamente più forti rispetto a quelli concepiti sul protagonismo del solo rito, “ciò – come spiega Walter Manfrè – consente di recuperare quella teatralità che è sempre nel mio mirino del regista intenzionato a far sì che il pubblico, pur  lasciandosi andare al flusso di imbarazzi e turbamenti che la situazione propone, non dimentichi mai di essere a teatro”.  La scena è quella del ritorno a casa di una figlia, allontanatasi da qualche tempo. Un rappacificamento è ciò che tutti si attendono, ma non il malefico padre che prepara una macchinazione infernale e un inganno per la figlia (di cui è comunque invaghito) e per il futuro genero. L’uomo riesce a solleticare gli istinti dei due giovani e ad operare magistralmente per far venire a galla i lati peggiori di tutti… La pièce andrà in scena in doppio orario, alle ore 19.00 e alle 21.00.
Questi ingredienti per uno spettacolo che si preannuncia a dir poco  squisito.