Prenotazioni non disdette, il Policlinico annuncia sanzioni

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Prenotazioni non disdette, il Policlinico annuncia sanzioni

redme |
lunedì 01 Aprile 2019 - 17:20

Accorciare i tempi di attesa delle prenotazioni e soprattutto incentivare gli utenti a disdire le prenotazioni nel caso gli stessi decidessero di rivolgersi altrove. Il provvedimento del Policlinico si rende necessario per evitare i ritardi nella tutela della salute pubblica.
“Si rende noto che questa Azienda ospedaliera, per incentivare l’utenza ad una prudente fruizione dei servizi sanitari, onde evitare sprechi di risorse pubbliche, sia le disposizioni nazionali che quelle regionali prevedono l’irrogazione di penali nei confronti degli assistiti che non disdicono una prenotazione nei tempi e nei modi previsti. L’importo della penale è pari al ticket previsto per la prestazione specialistica non eseguita.
Una prenotazione non disdetta diventa un posto occupato immotivatamente e provoca all’Azienda, al Sistema sanitario regionale, ma soprattutto alla collettività un danno economico nonché un ritardo nella tutela della salute pubblica.
Il danno al Sistema e alla Collettività è di particolare rilevanza: non consente di riassegnare la prenotazione ad un’altra persona, che ne avrebbe potuto usufruire, allungando di conseguenza le liste d’attesa, e blocca l’utilizzo di risorse umane e attrezzature specialistiche senza motivo.
Nei prossimi giorni verranno spedite, da questa Azienda, delle lettere con le quali vengono comminate le sanzioni a quei pazienti che non hanno disdetto la prenotazione e non si sono presentati per ricevere la prestazione prenotata nel 2018. La sanzione viene comminata anche se il cittadino è esente, come previsto dalle disposizioni normative di riferimento.
Nella nota inviata sono indicati il codice della prenotazione con la data dell’appuntamento mancato, l’entità della sanzione, le modalità di pagamento ed i recapiti per presentare eventuali memorie difensive.
E’ possibile giustificare la mancata disdetta in caso di ricovero in una struttura sanitaria o altro motivo di salute, accesso al Pronto soccorso, restrizione della libertà personale, decesso; grave impedimento (lutto familiare, incidente stradale, cause di forza maggiore)”.