Accademia Peloritana dei Pericolanti: inaugurato a.a. in presenza di Massimo Cacciari

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Accademia Peloritana dei Pericolanti: inaugurato a.a. in presenza di Massimo Cacciari

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giovedì 28 Marzo 2019 - 09:22

L’Europa, per essere necessaria, deve adottare politiche di sviluppo, di innovazione e di ricerca convergenti e coordinate, per non ridursi ad un insieme di piccole province degli spazi commerciali dominanti, cioè Usa, Russia e Cina”. Così il noto filosofo Massimo Cacciari in uno dei passaggi salienti della sua Lectio magistralis dall’eloquente titolo “L’Europa necessaria” che si è svolta ieri pomeriggio, presso l’Aula Magna del Rettorato, in occasione della Cerimonia di inaugurazione del 290° Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Si è trattato della prima celebrazione, in assoluto, organizzata dall’Accademia per dare inizio alle proprie attività.

Prima dell’inizio della Cerimonia, a cui hanno preso parte anche il rettore Salvatore Cuzzocrea e il vicepresidente dell’Accademia Peloritana Giovanni Cupaiuolo, è stato osservato un minuto di raccoglimento in ricordo del professor Filippo De Luca, scomparso di recente. Dopodiché, prima dell’inizio della Lectio magistralis, il rettore ha voluto precisare quanto stia a cuore all’Università di Messina l’attività dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, tant’è vero che l’attuale amministrazione universitaria si sta impegnando per dotare l’Accademia di una forma giuridica più forte e consolidata: “Abbiamo istituzionalizzato la Cerimonia inaugurale dell’Anno Accademico per testimoniare questa volontà di rafforzamento“, ha dichiarato al riguardo il professore Cuzzocrea.

Non esistono ricette facili per raddrizzare la situazione attuale di forte crisi. – ha esordito il professor Cacciari – Per le nuove generazioni l’Europa necessaria deve essere un compito, da svolgere nella miglior maniera possibile per un futuro virtuoso. Oltre a una maggiore convergenza e coordinamento delle politiche di sviluppo, di innovazione e di ricerca, l’Europa necessaria ha bisogno di politiche fiscali ed istituzionali ulteriormente integrate. In particolare, la governance, nella sua dimensione principale del Consiglio europeo, deve superare il concetto dell’unanimità per risolvere le questioni importanti, come ad esempio l’immigrazione. L’Europa necessaria può divenire possibile grazie ai giovani che, per cambiare le cose, devono trarre insegnamento dagli errori delle generazioni precedenti. Queste ultime hanno fatto il loro tempo, con diversi limiti culturali e politici che non sono più accettabili”.