Operazione "Default": sono 16 le persone sottoposte a misure cautelari

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Operazione "Default": sono 16 le persone sottoposte a misure cautelari

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lunedì 04 Febbraio 2019 - 10:55

Bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio. E ancora: falso ideologico in atto pubblico ed appropriazione indebita. È questa la lunga lista di reati di cui sono chiamate a rispondere a vario titolo 16 persone, che all’alba di oggi sono state sottoposte a misure cautelari (2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 11 ordinanze di divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali) e sono stati sequestrati a loro beni del valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

Il provvedimento, eseguito dai finanzieri del comando provinciale di Messina dopo una complessa indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Messina nota come operazione “Default”, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Messina, dottoressa Maria Vermiglio. Le indagini hanno permesso di individuare un’associazione per delinquere con al vertice due avvocati di affari messinesi (L.C.A. e B.F.) ed un commercialista peloritano (P.B.), i quali, anche avvalendosi di fidati prestanome (O.O. e B.G.), predisponevano per la loro nutrita clientela, composta da imprenditori operanti su tutto il territorio nazionale, illeciti strumenti ed atti giuridici per effettuare, a favore di società riconducibili a questi ultimi, operazioni finanziarie e societarie tese ad occultare il loro patrimonio ai creditori e al fisco.

Nel corso dell’attività investigativa sono state ricostruite numerose operazioni illecite effettuate, nel periodo che va dal 2014 al 2017, dai professionisti messinesi per conto di importanti gruppi imprenditoriali presenti in diverse regioni italiane. Secondo un consolidato schema operativo i professionisti indagati provvedevano a svuotare rilevanti poste patrimoniali da diverse società in difficoltà trasferendoli in altre di nuova costituzione, lasciando gli ingenti debiti in capo alle società originarie. Queste ultime, poi, venivano messe in liquidazione dagli amministratori, perlopiù individuati nei prestanome, e successivamente chiuse nel più breve tempo possibile, all’insaputa dei creditori in modo da evitare che, nel termine di un anno, questi potessero presentare istanza di fallimento.

Gli imprenditori coinvolti, tutti destinatari della misura interdittiva sono:

  • F.D’A., già proprietario del Jolly Hotel di Messina, e la moglie P.I.. I due coniugi sono attualmente proprietari di due alberghi a Chianciano Terme, nel Senese, posti a vincolo di sequestro in data odierna.
  • R.F. ed il figlio A.F., costruttori della provincia di Reggio Calabria.
  • F. R. F. ed i figli G.F. e O.F., imprenditori di Policoro, nel Materano, operanti in diversi settori economici, unitamente alla loro collaboratrice E.Z. di Milazzo.
  • B.L. ed il figlio V.L., imprenditori del settore alimentare operanti nella provincia di Reggio Calabria;
  • P.V.B., faccendiere di Milano. A margine dell’esecuzione delle misure cautelari personali è stato sottoposto a sequestro preventivo un patrimonio immobiliare e mobiliare, costituito da alberghi, aziende, terreni nonché quote societarie e somme di denaro per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.