Sant'Agata di Militello, l'amministrazione presenta piano di riequilibrio

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Sant'Agata di Militello, l'amministrazione presenta piano di riequilibrio

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venerdì 25 Gennaio 2019 - 12:32

Ammontano ad oltre sei milioni di euro i debiti che l’amministrazione di Sant’Agata di Militello è chiamata a dover estinguere nei prossimi anni, e in tal senso ha predisposto un apposito piano di riequilibrio che si snoda nel periodo 2019-2038 e che dovrà essere sottoposto alle valutazioni del consiglio comunale nel pomeriggio di domani.
Il piano è finalizzato, oltre che alla copertura dei debiti rilevati, anche alla risoluzione della crisi di liquidità che ha costretto, fino ad oggi, l’ente comunale al continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria e che impedisce il regolare adempimento delle obbligazioni”, si legge a tal riguardo in una nota dell’amministrazione comunale. “Attraverso le azioni previste – si continua a leggere nella nota – si propone, infatti, di creare le condizioni per riequilibrare stabilmente la gestione di competenza corrente e migliorare anche i flussi di cassa”.
I debiti più rilevanti sono rappresentati dalle sentenze esecutive derivanti da giudizi che hanno visto l’ente soccombente, già notificate ed agli atti del Comune (2,6 milioni di euro), da debiti verso società di factoring, derivanti in massima parte da cessioni di credito di società fornitrici di energia elettrica relativamente a fatture non saldate degli anni 2016, 2017, 2018, nonché debiti con le stesse società fornitrici di energia elettrica (1,9 milioni di euro), da spese per parcelle legali, da diversi anni in attesa di liquidazione, emesse da professionisti che nel corso del tempo hanno assunto la difesa dell’ente in vari procedimenti civili ed amministrativi (800 mila euro), da debiti per lavori di somma urgenza non regolarizzati, realizzati negli anni 2016, 2017 e 2018 (580 mila euro). Tra i contenziosi quello di importo più rilevante (oltre 1,7 milioni di euro) risale ai primi anni ’90, riguarda il primo lotto della circonvallazione ed è stato definito nel 2017 con sentenza della Corte di Appello di Messina.
A fronte della situazione debitoria, il piano prevede il ricorso al fondo di rotazione ministeriale per 3,7 milioni di euro nonché il blocco dell’indebitamento e l’attivazione di specifiche misura di entrata e di contestuale riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica. Tra queste ultime l’amministrazione assicura che comunque nessuna riguarderà servizi essenziali erogati ai cittadini (asili nido, servizio scuolabus, mensa scolastica, assistenza in genere).
Tra le misure a sostegno del Piano figurano, tra l’altro, l’istituzione della tassa di soggiorno, l’introduzione dei diritti sul rilascio dei titoli edilizi, la revisione degli oneri di urbanizzazione, l’esternalizzazione dei parcheggi a pagamento, l’avvio di incisive attività di lotta all’evasione fiscale, la riduzione delle indennità di carica degli amministratori.