"Autostrada della morte": rabbia, indignazione e protesta social

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"Autostrada della morte": rabbia, indignazione e protesta social

redme |
giovedì 24 Gennaio 2019 - 16:11

Il dolore non si lenisce, la rabbia dilaga, il senso di impotenza pure, ma molti hanno deciso di dire basta perché l’A18 Messina-Catania sta divenendo una “tomba”.
Dopo l’ennesimo incidente mortale nel quale hanno perso la vita tre persone, tra cui il poliziotto di Santa Teresa Angelo Spadaro, è nato il gruppo aperto di Facebook “Maxi protesta per le condizioni A/18-, Stabiliamo insieme il giorno della protesta e siamo pronti a tutto anche a bloccare i caselli non possiamo rischiare la vita tutti i giorni su questa A/18 in totale abbandono”.
In pochi giorni sono duemila gli iscritti ed i post uniscono all’indignazione le continue segnalazioni, quotidiane, di problemi, disagi e, purtroppo, incidenti. C’è chi posta foto, c’è chi commenta per far vedere a tutti cosa accade sulla trazzera a pagamento definita A18. E la sensazione è che tutto possa sfociare in una pesante manifestazione di protesta anche se qualcuno frena, temendo una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

La mancata sicurezza va di pari passo con le interruzioni perenni, con la pericolosa corsia unica, la segnaletica vetusta e inadeguata e ricoperta dalla vegetazione, l’assenza di manutenzione (specie delle gallerie spesso al buio), per non parlare della frana di Letojanni che dopo oltre 3 anni si avvia a passare alla storia. Nessuno punta il dito contro l’assessore di turno, ma la politica deve dare un segnale perché la propaganda non serve, occorrono fatti e non parole.
Chi vi scrive percorre da anni, quasi quotidianamente l’A18, praticamente 76 chilometri di pericoli, un rischio continuo da casello a casello, dove se malauguratamente s’incappa in una giornata di pioggia sono davvero dolori.
Tra i tanti post pubblicati dagli iscritti al gruppo mi viene in mente quello di un uomo di mezza età che dopo la tragica scomparsa di Fabio Cardella scrisse: “Non voglio morire sull’A18, lascio il mio lavoro…”. Chissà cosa penseranno i familiari di Angelo Spadaro, l’agente di polizia falciato sull’A18 mentre faceva il suo lavoro di poliziotto.
Tonino Demana