Cacciotto: "Milioni di euro e l'Esercito per le buche di Roma e la baraccopoli di Messina?"

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Cacciotto: "Milioni di euro e l'Esercito per le buche di Roma e la baraccopoli di Messina?"

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lunedì 24 Dicembre 2018 - 11:43

“Milioni di euro ed utilizzo dell’Esercito per le buche di Roma, no allo stato di emergenza per il risanamento a Messina. Questo è un grave atto discriminatorio”: non usa giri di parole il consigliere della Terza Circoscrizione, Alessandro Cacciotto. “A Messina esiste un gravissimo problema legato alla presenza di tante baracche; il sindaco De Luca, nei primi mesi del suo mandato, con impegno aveva portato avanti un azione politico-amministrativa volta ad eliminare una volta per tutte la ‘vergognaì della baraccopoli messinese; la città dello Stretto aveva incassato il sostegno della Regione per lo stato di emergenza ma, il sogno (quanto la legittima aspettativa) si è scontrato contro il muro della Protezione civile e dunque del Governo che ha “frantumato” la speranza per migliaia di messinesi che vivono ancora in baracca ed in condizioni da terzo mondo: no allo stato di emergenza, no ai poteri speciali, ha fatto sapere a novembre 2018 la Protezione Civile.
Il no della Protezione civile – precisa Cacciotto – nascerebbe dal fatto che il problema baracche non può essere considerato un fatto tale da poter rientrare nel panorama dei casi per i quali viene concesso lo stato di emergenza. In queste ore si sta completando l’iter per l’approvazione della finanziaria e, sotto gli occhi del sottoscritto, è giunta la lettura di uno stralcio di documento che prevede milioni di euro per il ripristino delle buche stradali a Roma e l’intervento dell’esercito.
Le buche della Capitale rappresentano un’emergenza, un caso di «pubblica calamità», come un terremoto o un’alluvione. Per questo motivo l’ultima versione del maxi-emendamento della manovra, conferma l’invio dell’Esercito per riparare le strade di Roma.
Il Governo  prevede anche risorse aggiuntive per l’emergenza romana, visto che, si legge nel sub emendamento, è assegnata al Campidoglio ‘una dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro per l’anno 2019 e 20 milioni di euro per l’anno 2020 per interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità’. Ovvero: 60 milioni. A cui vanno aggiunti 5 milioni ogni anno per i mezzi.
La domanda è d’obbligo? Ma le altre città, come Messina, non hanno problemi di buche? Soprattutto: il Governo ha detto no allo stato di emergenza delle baracche di Messina e tratta la questione delle buche stradali romane come una emergenza nazionale e con tanti milioni di euro?
Sarebbe a dir poco necessario che il Governo, la Protezione civile nazionale, tornino indietro sui propri passi e riconoscano Messina, passata alla cronache e alle trasmissioni nazionali, come la città delle baracche, lo stato di emergenza e i conseguenti poteri speciali affinchè, con maggiore velocità, si possa cancellare una volta per tutte una vergogna non solo locale ma anche nazionale.
L’invito al Governo della città, dunque al sindaco, al presidente Musumeci, col supporto dell’Anci, di riproporre la richiesta di stato di emergenza e che stavolta si possa accogliere una risposta affermativa”.