"Gettonopoli": raffica di condanne ai consiglieri per le presenze-lampo

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"Gettonopoli": raffica di condanne ai consiglieri per le presenze-lampo

redme |
venerdì 21 Dicembre 2018 - 10:45

Sentenza d’Appello nel processo scaturito dall’inchiesta denominata ‘Gettonopoli’, per le presenze lampo nelle commissioni consiliari al Comune di Messina dei consiglieri che così riscuotevano il gettone di presenza.
La Corte ha condannato Giovanna Crifo’ ad un anno e 5 mesi, ad un anno e due mesi Pietro Adamo, un anno e tre mesi Nicola Cucinotta, ad un anno e sei mesi Carlo Abbate, un anno e nove mesi a Benedetto Vaccarino, ad un anno e sei mesi Santi Daniele Zuccarello, ad un anno e sette mesi Paolo David, ad un anno e sei mesi Fabrizio Sottile, ad un anno e tre mesi Santi Sorrenti e Andrea Consolo, ad un anno e 5 mesi Pio Amadeo, ad un anno e 4 mesi Angelo Burrascano, ad un anno e due mesi Antonino Carreri, ad un anno e sette mesi Nicola Salvatore Crisafi, ad un anno e tre mesi Carmela David. Assolti Nora Scuderi e Libero Gioveni.
L’inchiesta vide coinvolti 15 ex consiglieri comunali e due attuali consiglieri Crifo’ e Vaccarino rieletti alle ultime elezioni amministrative.
Il caso “Gettonopoli” scoppio’ il il 12 novembre 2015: le telecamere piazzate a Palazzo Zanca dalla Digos ripresero alcuni consiglieri comunali che entravano nella saletta firmavano il registro, fermandosi poco tempo e poi andavano via.

“La sentenza ci lascia solo moderatamente soddisfatti – ha affermato l’avvo. Nino Favazzo -.Dalla lettura del dispositivo, appare evidente che la significativa riduzione delle pene inflitte con la sentenza di primo grado sia stata la conseguenza, inevitabile, dell’accoglimento del motivo di appello con cui si era chiesta  la esclusione della aggravante della fidefacienza degli atti pubblici e, ma solo in misura più modesta, della intervenuta assoluzione, solo da alcune specifiche condotte, tra le diverse contestate agli imputati.
Continua a restare incomprensibile come possa reggere una condanna per truffa, in mancanza di artifici o raggiri e per falso, senza una dichiarazione degli imputati volta ad attestare la loro effettiva e continua presenza in commissione. Credo dovrà essere la Cassazione a sciogliere ogni dubbio a riguardo.”