Chiuso l'asilo nido di Camaro per ristrutturazione, Gioveni e Cacciotto: "Famiglie e personale preoccupati"

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Chiuso l'asilo nido di Camaro per ristrutturazione, Gioveni e Cacciotto: "Famiglie e personale preoccupati"

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giovedì 06 Dicembre 2018 - 16:00

Dopo l’asilo nido di San Licandro, anche quello di Camaro da lunedì prossimo chiuderà per 1 mese a seguito dell’avvio dei tanto attesi lavori di adeguamento appaltati con i fondi PAC; ma le incognite e le conseguenze sono attualmente parecchie!”. Esordiscono così in una nota congiunta Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto, rispettivamente consigliere comunale e consigliere della III Circoscrizione, facendosi dunque portavoce delle preoccupazioni delle famiglie che ritengono a dir poco fondamentale il servizio offerto dai due asili nido: dove potranno essere accuditi i bimbi nell’attesa che le strutture in esame vengano ristrutturate? E ancora: che ne sarà del relativo personale?
Tra l’altro – ricordano Gioveni e Cacciotto – questi lavori, a differenza degli interventi da effettuare all’asilo nido di San Licandro, dovevano essere eseguiti senza la necessaria chiusura del plesso perché non andrebbero ad interferire con le normali attività, ma l’impresa ha purtroppo preteso lo sgombero per ovvie ragioni di sicurezza.
A parte il fatto che soltanto ieri, senza alcun congruo preavviso – affermano i due consiglieri – sia le famiglie che il personale hanno saputo ufficialmente di questa chiusura, l’aspetto che preoccupa maggiormente è certamente la totale assenza di una alternativa che possa venire incontro soprattutto alle famiglie, alcune delle quali, per motivi di lavoro, avranno non pochi problemi a dare assistenza ai loro piccoli visto che si parla di pargoli con meno di 36 mesi di vita!
Anche il personale del Nido – proseguono i due ex Presidenti – è parecchio preoccupato visto che la cooperativa, che attende giustamente disposizioni in merito da Palazzo Zanca, pare non abbia dato finora né garanzie economiche, né di continuità lavorativa.
Pertanto – concludono Gioveni e Cacciotto – chiediamo di conoscere in particolare dall’Amministrazione: se abbia individuato una struttura alternativa (e quale) per garantire la continuità del prezioso servizio; se il Dipartimento servizi sociali riconoscerà economicamente questo periodo di sospensione del servizio alla cooperativa, così da poter garantire di riflesso al personale il necessario e legittimo sostentamento; a chi sarebbero addebitati i mancati introiti delle rette nel caso non si dovesse riuscire a garantire il servizio in un altro sito al fine di scongiurare un potenziale danno erariale per l’Ente“.