Ex Province: numeri da profondo rosso

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Ex Province: numeri da profondo rosso

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mercoledì 05 Dicembre 2018 - 23:00

“Allarme ex Province e comuni in dissesto” in Sicilia. A lanciarlo è il Consiglio generale della Cisl Fp Sicilia che si è svolto a Trabia, in provincia di Palermo.
”Siracusa è in dissesto, Ragusa e Trapani sono in serie difficoltà; a Messina, è notizia delle ultime ore, i lavoratori a tempo determinato dell’ex Provincia sono stati messi d’ufficio in ferie in attesa di trovare le risorse economiche per rinnovare i contratti”, ha detto il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, nella sua relazione introduttiva.
E il segretario della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ha aggiunto: ”La Sicilia è la regione con il maggior numero di Comuni in dissesto: sono 106 in tutta Italia, 28 solo in Sicilia. Una popolazione di oltre un milione di siciliani vive in enti con gravi difficoltà economiche. I trasferimenti regionali agli enti locali sono passati dagli 800 milioni di 10 anni fa ai 280 milioni di euro di oggi.
Oggi i comuni non ce la fanno più a fornire i servizi essenziali ai cittadini”. Al Consiglio generale della Cisl Fp Sicilia ha partecipato anche il segretario generale nazionale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, che ha lanciato una proposta per intervenire con decisione sulla questione: ”Istituiamo una delega per gli enti locali in dissesto nella segreteria nazionale. Si tratta di una tema molto serio e delicato che merita il massimo dell’approfondimento e dell’attenzione”.
E all’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, che ha annunciato di aver istituito un fondo da venti milioni di euro e ha lanciato un appello al governo nazionale affinché interrompa il prelievo forzoso, Montera dice: “Pur apprezzando lo sforzo, è superfluo dire che restiamo vigili e non staremo con le mani in mano. Federali e confederali insieme, stiamo monitorando la situazione. E se non si troverà al più presto il modo di tirare fuori gli enti locali dal baratro nel quale sono stati relegati da scelte politiche miopi del passato, siamo pronti alla mobilitazione”. (