A18, benvenuti nella trappola mortale senza ritorno…

Che fine hanno fatto le promesse del G7 di Taormina ed i proclami da campagna elettorale del governatore Musumeci? Se lo chiedono tutti, in primis chi si avventura sull’A18 Messina-Catania, autentica trappola mortale. L’autostrada della vergogna continua a mietere vittime nell’assordante silenzio delle istituzioni. Eppure Fabio Cardella, 61 anni, travolto da un’autocisterna a Taormina, ed i suoi familiari meritano delle risposte. Lui ha solo una colpa: essersi trovato nel posto sbagliato o al momento sbagliato. Tanti i rimpianti per una tragedia probabilmente evitabile, una delle tante di questa maledetta terra di Sicilia.
Tempi biblici per banali interventi di manutenzione 
Altro che in anticipo rispetto 30 novembre, data annunciata come fine lavori. Lo svincolo di Taormina dell’A18 in uscita per chi proviene da Catania ed in entrata, in direzione Messina, resta off limits. Ovviamente resta in vigore il doppio senso di circolazione sulla carreggiata lato monte fra Taormina e Giardini Naxos, visto che la carreggiata a valle è chiusa dal 13 novembre per lavori nelle gallerie “Sant’Antonio”, “Taormina” e “Giardini”.
Come mai la mancata apertura? Il problema sarebbe legato ai lavori nelle gallerie della carreggiata di valle; sarebbero necessari ulteriori controlli strutturali con carotaggi per il prelievo di campioni di calcestruzzo ed esami con il georadar per alcune criticità emerse negli interventi di manutenzione e pulizia delle calotte. Intanto, il Cas starebbe facendo pressione sulle ditte per consegnare i lavori.
Domani i tecnici del Consorzio dovrebbero effettuare un altro sopralluogo, qualora i lavori si dovessero concentrare sulla galleria “Giardini”, il Cas potrebbe riaprire lo svincolo lato mare di Taormina (in entrata ed in uscita), studiando una soluzione che consenta di collegare le due carreggiate, naturalmente bisognerà pensare e fronteggiare il problema del dislivello. La speranza è ovviamente che i tempi non si protraggano, come avvenne per la galleria “S. Alessio”. Ed il pensiero corre alla frana di Letojanni, altro esempio di incapacità gestionale.
Esplode la rabbia social
Gli utenti, da tempo sul piede di guerra, sono pronti ad organizzare proteste eclatanti e la morte di Fabio Cardella potrebbe alimentare il fuoco delle polemiche. In molti chiedono l’intervento della magistratura e del prefetto, di fatto i problemi dell’A18 si trascinano da decenni, anzi si acuiscono con il passare del tempo.
Di sicuro è un’autostrada lontana anni luce dagli standard di sicurezza europei e le colpe sono da ripartire tra i tanti presidenti e commissari che si sono alternati negli anni. Eppure il pedaggio è salato (3.70 per un’auto che copre l’intera tratta Messina-Catania), soldi che in parte dovrebbero essere destinati alla manutenzione. Ma dove finiscono queste somme? Come mai l’autostrada è un cantiere aperto con deviazioni di ogni tipo? Perché non si riesce a renderla sicura? Domande tante, risposte poche, intanto la morte scorre sull’A18, inferno dantesco senza ritorno…
Tonino Demana

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