Fp/Cgil: "Basta con le personalizzazioni sul futuro del servizi sociali"

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Fp/Cgil: "Basta con le personalizzazioni sul futuro del servizi sociali"

redme |
lunedì 26 Novembre 2018 - 07:45

La Funzione pubblica Cgil chiede che venga messa la parole fine a dibattiti “social” che rischiano di mettere in secondo piano i veri obiettivi e facciano perdere di vista la necessità di quegli approfondimenti tecnico-giuridici che gli organi preposti dovranno avviare: “L’internalizzazione rimane una priorità”. Stucchevoli, inopportuni e fuori luogo. E’ così che il segretario della Funzione pubblica della Cgil, Francesco Fucile, definisce i botta e risposta che continuano a tenere banco sui social in merito al futuro dei servizi sociali, come se ciò non interasse il futuro di centinaia di persone, ma solo esclusivamente gli interessi di pochi.
“Come Fp/Cgil  – afferma Fucile – riteniamo sia giunto il momento di mettere fine alle battaglie personali e non intavolare più discussioni che invece attengono alla responsabilità dell’Amministrazione ed alla valutazione tecnico-giuridica degli organi a ciò preposti”.
Per Fucile, il valore intrinseco che l’internalizzazione dei servizi sociali porta con sé, rischia di essere sacrificata sull’altare della sfida personale: “Non permetteremo a nessuno di ostacolare o peggio di far saltare tale progetto: qui c’è in gioco il futuro di centinaia di lavoratori che – aggiunge il segretario – diversamente da quanto sostenuto, sulla base dei dati che stiamo analizzando, sono molti più dei 510 di cui si parla.
Ed è proprio in considerazione di ciò che non possiamo accettare chi sta portando la questione oltre quella cornice di approfondimento giuridico che consentirà di capire quali saranno i successivi step da seguire”.
La Fp/Cgil  auspica che “tale progetto si attui e non diventi una storia come quella che ad esempio ha interessato il settore trasporti, dove si è passati dalla leggenda del tram volante a quella della disorganizzazione totale del trasporto pubblico.
Ricordiamo a tutti che l’internalizzazione dei servizi sociali è un punto di valore non solo per i lavoratori ma anche per gli utenti, e a tal proposito spiace constatare come i bisogni e gli interessi di quest’ultimi sembrano essere passati in secondo piano.
La mappatura dei bisogni di cui tanto si è parlato, sarebbe dovuta essere la base di partenza  per capire come riorganizzare i servizi, e non un passaggio secondario.  Solo se ci sarà un vero miglioramento nella qualità dei servizi l’obiettivo potrà considerarsi raggiunto”.