Il cittadino-studente al servizio della comunità: presentata l'Associazione SUD

Paolo Mustica

Il cittadino-studente al servizio della comunità: presentata l'Associazione SUD

venerdì 23 Novembre 2018 - 00:13

Coinvolgere lo studente in attività che vanno ben oltre le mura accademiche, indirizzando così il suo impegno anche verso il tessuto socio-culturale della città di Messina. È in questo che consiste il modello che ruota attorno al cosiddetto cittadino-studente presentato nel pomeriggio di ieri dall’Associazione S.U.D., la nuova associazione studentesca il cui acronimo sta per Studenti Universitari Democratici.

L’evento ha avuto luogo presso il Dipartimento di Giurisprudenza, dove all’interno di una gremita aula Silvestri sono intervenuti i componenti del direttivo dell’associazione, cioè il presidente Andrea Migliardo, i due vicepresidenti Alberto Arbuse e Kevin Bonasera, il tesoriere Luigi Micali, il segretario Antonio Palmisciano e il consigliere Carlo Ferraù.

A dare il via ai lavori è stato Migliardi, che ha spiegato al pubblico presente qual è l’obiettivo che si pone l’associazione: “La nostra è una realtà caratterizzata da giovani spinti da un forte senso di rivalsa per Messina, in quanto siamo ben consapevoli delle innumerevoli potenzialità che la città può offrire ma che puntualmente non vengono sfruttate appieno. In tal senso, il nostro scopo è quello di coinvolgere più giovani possibili, perché solo per il tramite dell’associazionismo potrà aver luogo quel costante dialogo necessario per sviluppare idee e progetti finalizzati a rilanciare Messina”.

Dopo è stata la volta di Arbuse, che ha annunciato di voler costruire un processo di relazione costante tra il mondo universitario e quello scolastico: “Una delle prime cose che cercheremo di fare è quella di creare una solida rete di collegamento tra il mondo universitario e il mondo scolastico. Questo perché vogliamo dire basta alla fuga di cervelli, spesso basata su pregiudizi infondati da parte di chi non conosce appieno la realtà dell’Ateneo messinese”.

A prendere la parola è stato poi Antonio Palmisciano, che con riferimento alla cittadella sportiva universitaria ha affermato: “Instaureremo uno stretto rapporto con l’Università affinché vengano migliorati i servizi in materia. Inoltre, faremo il possibile affinché gli studenti possano sfruttare appieno gli spazi e le strutture che l’Ateneo messinese può offrire a loro“.

È fondamentale l’ingresso di nuove forze propositive all’interno della nostra società, – ha spiegato dopo Micali durante il suo intervento – perché bisogna dare benzina a un motore che ormai da anni sembra essere sempre in riserva. In tal senso, per fare del bene alla nostra città servono idee e tanta voglia di fare”.

È intervenuto poi Ferraù, che si è focalizzato tra l’altro su quanto sia importante l’aspetto relativo all’informazione e alla sensibilizzazione del cittadino-studente: “L’informazione e la sensibilizzazione sono elementi fondamentali per rendere consapevole il cittadino-studente di quelle che sono le sue personali priorità necessarie per generare uno sviluppo per tutta la comunità“.

Dopo gli studi universitari cosa ne sarà di noi?“, si è chiesto infine Bonasera, che poi ha aggiunto: “L’obiettivo è rimanere nel nostro territorio e, dunque, costruire in casa propria. Mi auguro che ciò possa accadere per il tramite dell’associazionismo: solo se agiamo in sinergia, così come gli ingranaggi di un grande orologio, possiamo allora sperare di costruire un futuro stabile qui a Messina“.

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Al termine della conferenza abbiamo deciso di scambiare qualche parola col vicepresidente Arbuse, che ci ha spiegato quali sono alcuni degli obiettivi che l’associazione intende realizzare nel concreto: “Per quanto riguarda lo sport, miriamo alla rivalutazione della cittadella sportiva universitaria, anche perché riteniamo che lo sport debba essere esteso a qualcosa che vada al di là del solo mondo universitario.

Un altro obiettivo è quello del diritto allo studio: la Sicilia è l’unica regione in cui manca una legge al riguardo. Riteniamo a tal proposito che attraverso il supporto dei vari organi universitari, scolastici e istituzionali si possa formulare una serie di proposte concrete da presentare alla Regione.

Con riferimento all’ambiente, una proposta che porteremo avanti è quella che vede la gestione da parte degli studenti di alcuni spazi verdi che la città offre. Sono infatti numerose le aree di questo tipo che purtroppo sono abbandonate a sé: lo studente in tal ambito potrebbe certamente aiutare se stesso e la città gestendo uno spazio verde“.

Relativamente al come frenare la fuga di cervelli, intesa come quei giovani che decidono di optare di studiare presso altri atenei, Arbuse ha affermato: “Vedo numerosi pregiudizi verso questa Università, che spesso sono infondati. Lo studente in tal senso deve informarsi per vedere come stanno veramente le cose: ad esempio, posso affermare con assoluta certezza che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare per il mero sentito dire, il nostro Ateneo riesce a garantirci una preparazione di elevatissima qualità. L’Università qui deve essere però più presente, soprattutto con riferimento agli orientamenti svolti presso le scuole del territorio“.