Tagli all'istruzione, sabato nuova protesta degli studenti

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Tagli all'istruzione, sabato nuova protesta degli studenti

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giovedì 15 Novembre 2018 - 15:35

Novembre caldo per il mondo dell’istruzione. Gli studenti scenderanno in piazza domani e sabato per uno sciopero che prevede manifestazioni nelle più importanti città italiane.
La protesta è promossa dal Link coordinamento universitario, da Rete della conoscenza, da Udu (Unione degli universitari), da Rete degli Studenti Medi e da Uds (Unione degli studenti) ed è indirizzata contro i tagli decisi dal governo in tema di Istruzione e Ricerca, il sistema dell’alternanza scuola-lavoro e per denunciare la situazione fatiscente dell’edilizia scolastica ed il fenomeno dell’abbandono scolastico. Sul piano politico, da rilevare che le decisioni adottate dall’esecutivo nei primi mesi di attività non convincono gli studenti.
“Dal ministero dell’Istruzione abbiamo ricevuto solo tagli e orecchie da mercante”, dichiara Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti. “Il ministro Bussetti – aggiunge – sostiene fermamente che gli investimenti non siano necessari per il miglioramento delle scuole di fronte ad edifici fatiscenti e soffitti crollati, diritto allo studio e welfare studentesco inesistenti, offerta formativa non di qualità.
Alle esigenze degli studenti questo nuovo Ministro risponde tagliando 60 milioni di euro alla didattica, trasformando l’alternanza in orientamento al lavoro, lasciando che si sprechino 2,5 milioni di euro su polizia cinofila e telecamere nelle scuole. Basta scuse, inonderemo le piazze per costruire la scuola controcorrente.”
La mobilitazione domani riguardera’ moltissime citta’ italiane, tra cui Roma (ore 9 piazzale Ostiense), Milano (ore 9 Largo Cairoli), Firenze, Verona, Trento, Perugia, Napoli, Bari, Campobasso, Crotone e Messina. Sabato scenderanno i piazza gli studenti di Bologna (ore 17 piazza del Nettuno), Taranto e Siracusa.
“Dopo il nostro incontro con Di Maio del 26 ottobre, abbiamo visto – spiega Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza – una manovra di bilancio che prevede tagli ai finanziamenti per l’Istruzione e per la Cultura. Scendiamo in piazza perché devono essere ripristinati i finanziamenti alla scuola e all’Università sottratti negli ultimi 10 anni, con un investimento di 7 miliardi all’anno. Siamo stanchi delle promesse, con la retorica non ci paghiamo l’affitto da fuori sede, il costo dei materiali didattici e le ristrutturazioni degli edifici scolastici e universitari che cadono a pezzi”.
In un comunicato congiunto anche Udu e Rete muovono critiche pesanti. “Mentre Luigi Di Maio straparla di investimenti in istruzione quando sulla legge di bilancio ci sono solo tagli – denunciano – l’altra faccia del governo, quella di Matteo Salvini, continua a costruire un clima di repressione, intolleranza e discriminazione nel nostro Paese.