Definito il "Salva – Messina", De Luca: "Ci sarà cassa unica. Senza clientele assorbiremo Servizi sociali". Genovese Cisl: "Piena condivisione di liquidare Atm"

Redazione1

Definito il "Salva – Messina", De Luca: "Ci sarà cassa unica. Senza clientele assorbiremo Servizi sociali". Genovese Cisl: "Piena condivisione di liquidare Atm"

lunedì 29 Ottobre 2018 - 15:38

“Portatemi gli schemi di pensionamento dal 2018 al 2024 della categoria A del Comune in modo da poter impiegare queste figure e non assumere e mantenere ditte esterne. Volevano continuare a tagliare i trasferimenti. Se dal 2014 ad ora Atm ha accumulato debiti con i trasferimenti perché farla diventare come Messinambiente. Abbiamo eliminato anche questa voce in sunefrsi con i sindacati. Per i servizi sociali prima erano solo risorse di bilancio o extra bilancio per generate altro precariato. L’Agenzia nuova assorbirà il personale senza comunque fare clientelismo. Stiamo togliendo alla politica lo strumento – possibilità di tenere appesi al filo i lavoratori. Sarà un sorta di risarcimento verso 500 famiglie. Abbiamo dato certezza al quadro normativo. Non accetto di forzare le regole ma ho rispetto dei padri di famiglia per offrire continuità a chi ha prestato servizio. La cassa deve essere unica con uffici municipali e quelli degli stessi organi sociali”.

Il segretario generale della Cisl Tonino Genovese si slancia in riflessioni di carattere generale è materiale. La prima: sono impiegato nel sindacato dalla fine degli anni Ottanta. Partendo da una esperienza necessaria con formazione che mi ha insegnato come ascoltare ed evolversi visto che l’elemento fondante è la contrattazione sempre e comunque. Arrendersi solo quando la testimonianza dei fatti non permette un passo in avanti. Abbiamo vinto sin dall’inizio le intenzioni del sindaco. Abbiamo avuto modo di constatare con dati alla mano che i lavoratori non esprimevano le loro potenzialità o che venivano sfruttati. I documenti approvati danno ragione alle idee dell’ultimo decennio. L’amministrare vuol dire valorizzare i contenuti con servizi in trasparenza, si può fare se la macchina funziona bene. Se la parcellizzazione  dei servizi ha aumentato il carico dei debiti e disorganizzazione, bisogna rivedere il tutto. La finalità del ping pong era entrare nel merito della soluzioni. Il tempo, il contatto e le condizioni date sono i fattori che delineano la cornice. Le prime proposte formulate dal Sindaco non ci sono piaciute e andavano buttare per aria. Quello che abbiamo non e cinckuconcl di un oervorso ma abbiamo luntaelkat quello che ci premeva. Rinviare il confronto per approfonimento ci sembrava un non voler fare le cose. Quando il sindaco ha messo a disposizione la sicimdocumenta per la città non solo per noi, abbiamo avuto il coraggio di ricominciare. Abbismo scritto una pagina di democrazia che non c’era mai stata. Perché andare sull’Aventino al netto della soluzioni da trovare? Le parole a volte sono come pietre. La libertà e non avere scheletri nell’armadio. Perché non si dica mai né fuori ne dentro che la mia Organizzazione stia strumentalizzando per motivi personali. Un concetto da cui non si deve più uscire. Un’unica regia ed un unico controllo. Ci sono paletti che abbiamo consolidato e sono da definire. C’e un quadro debitorio non così pesante che potrebbe far saltare il banco.

“Le Partecipate devono essere riequilibrate, le risorse devono essere riprofessionalizzate per il contributo da dare alla società e per lo stipendio che porta a casa – riprende Genovese -. La condivisione di mettere in liquidazione l’Atm è piena per farne una società pubblica per ottenere ulteriori finanziamenti e servizi con una modalità per stabilizzare il personale. Amam era diventata un’opportunità per compensare i debiti del Comune. Su Amam attraverso servizio di manutenzione, devono confluire nuove unità di personale perché è sottodimensionata.

A MessinaServizi abbiamo cambiato il vestito ma niente sotto. Senza un piano industriale e di investimenti non va da nessuna parte. Il Sindaco ha accettato l’ipotesi di di voltare pagina. Si è passato al taglio del 50% sul bilancio comunale da 10 a 7 milioni in base alla trattativa. Anche Palazzo Zanca deve cambiare trovando competenze, non fannulloni, valorizzandole. Sì è fatto un gran parlare dei buoni pasti che è stata rivista sulla razionalizzazione dei servizi. Spero che il Consiglio comunale faccia la sua parte”.

La manovra è di 19 milioni mi sono sbagliato di 500mila euro. Devo calcolare dei margini di scostamento per questo si arriva a 23. 2 milioni e mezzo derivano dal taglio di Stato – Regione. Perché chi ha fatto il Piano di Riequilibrio non ha conteggiato ogni anno il taglio dei trasferimenti? Un piano di riequilibrio che è dinamico non può non avere questi tagltagli per accantonamento. Siamo andati contro la legge matematica. Non e vero che cambiano l’ordine degli addendi il quadro non cambia. Io volevo chiudere Casa Serena perché faceva spendere il doppio quindi non avrei potuto mantenere i costi di gestione da sprovveduto. Non taglieremo teste ma penseremo ai trasferimenti. Certamente le assunzioni fatte dopo le elezioni regionali verranno rimosse a favore di concorsi pubblici. La politica non deve gestire il diritto al lavoro e non deve decidere del fututo per il proprio tornaconto. L’operazione di togliere i lavoratori dalle cooperative deve servire a questo”.

“Non devino essere la Uil e la Cgil a dettare le regole. Deve esser il Palazzo comunale, non me ne vogliano non è mancanza di rispetto. Siete stati abituati male in passato. Perché aspettare il 31 ottobre per definire la cornice economica del Salva Messina? Questa è stabilita ma può essere ammorbidita all’interno di questa cornice non si scappa. Piuttosto loro dovranno scappare se non riempiranno una piazza con 10mila persone. Io li perdono e li aspetto al tavolo con loro proposte”.

Fotia Cisal: “Io sento i lavoratori giorno dopo giorno. Nessuno dell’Amministrazione ha mai avviato procedure di licenziamento. Sì sta cercando di salvare gli organici e i dipendenti”.

Il sindaco garantisce che il confronto con la Corte dei conti avverrà dopo l’approvazione del Piano definitivo.

“Ci deve essere una responsabilità diffusa che prevede anche la manutenzione delle scuole – aggiunge il sindaco – degli alberi etc. Nessuno dei sindacati mi dirà mai di non spendere un euro in piu per la sicurezza del territorio. Quindi il piano non e solo legato alle esigenzedei lavoratori. Abbiamo elaborato strategia di relazioni industriali innovative che necessitano di altrettanti imprenditori. Non vogliamo giocare in difesa ma in posizione di rilancio mettendo in sesto i conti altrimenti non si può fare sana programmazione”.

Si profila un confronto incandescente con la precedente Amministrazione forse sabato prossimo dove De Luca farà da valletto tra Accorinti, Signorino, Cacciola e Revisori dei Conti.