Manifestazione Cgil e Uil del 31 invoca correttivi "Salva Messina". Tripodi: "Spaghetti De Luca al sugo di macelleria sociale". Mastroeni: "Stile schizofrenia su privatizzazione"

Redazione1

Manifestazione Cgil e Uil del 31 invoca correttivi "Salva Messina". Tripodi: "Spaghetti De Luca al sugo di macelleria sociale". Mastroeni: "Stile schizofrenia su privatizzazione"

venerdì 26 Ottobre 2018 - 11:29

“Calpesta la Costituzione nei suoi principi di libertà d’espressione. Ci ha definito anfratti di marciume sociale. Siamo alla follia. Questo è il deficit di democrazia. Piano per evitare il default è sbagliato nel merito e nel metodo ecco perché non l’abbiamo sottoscritto. E’ preoccupante che chi amministra il Palazzo non se ne accorga. Anche Tonino Genovese ci ha accusato di avere lasciato questa trattativa. Siamo convinti di dover spiegare i motivi della nostra manifestazione del 31 ottobre. Riguarda il mondo del lavoro quindi tutta la città. Nel momento in cui vengono minati servizi fondamentali è normale che avvenga la rivolta. Siamo contrari alla chiusura del tram che va contro ogni criterio sostenibile. Noi non ci faremo intimidire“. Che non ci fosse il feeling tra la corazzata di salvaguardia sociale Cgil e Uil e il Sindaco De Luca si era afferrato ma si rimarca per l’ennesima volta da queste ultimi aneddoti del segretario generale Uil Ivan Tripodi che stamattina ha  fatto il padrone di casa in conferenza congiunta con il collega della Cgil Giovanni Mastroeni. Il malcontento delle due sigle non si arresta al punto di allestire un evento in piazza per il 31 ottobre, nella speranza che l’Amministrazione accolga la richiesta di rinvio per la determinazione sul “Salva Messina”. Ma in realtà aleggia un dubbio: sembrerebbe che le riunioni annunciate da De Luca tra oggi pomeriggio e domenica sera siano state fissate di proposito contro l’iniziativa di categoria. Il punto è che, in loro assenza e nella realizzazione di un accordo con gli altri, potrebbe nascere un problema di rappresentatività.

“Abbiamo chiesto un appuntamento tramite PEC – continua Tripodi- . Volevamo che il sindaco aspettasse la nostra manifestazione. Invece, ci ha risposto ma ormai sorridiamo. E poi le pagliacciate dei momenti conviviale alle 24 di domenica. Quegli spaghetti saranno al sugo della macelleria sociale. Vorremmo una conversazione per un quadro preciso e non ballerino. Non è ammissibile il taglio fatto sulla pelle dei lavoratori. Respingiamo l’idea della privatizzazione, la chiusura del tram e il taglio di tutti i servizi. Messina ha spesa procapite dei trasporti elevata ed anche dei Servizi Sociali in cui la gente ha bisogno di assistenza sia per l’offerta che la domanda. C’è un odio sociale che va eliminato al più presto. Tagliare forme creative piuttosto che forme finanziarie nell’ambito di Palazzo Zanca. L’acqua che è il bene comune per eccellenza ed i rifiuti su cui si deve fare una strategia più proficua.  Questi sono i momenti più bui del nostro Paese.  Noi riteniamo che non si possa approvare il Salva Messina. La concertazione è legata ai numeri. La data della protesta cade in quella stabilita per lo sbaraccamento. Bisogna capire che si è detto il sindaco a Roma. Dalle parole del sottosegretario sembra stato tutto inutile. Vada in giro a guardare i problemi della gente. Il suo modo di intimidire, di attaccare non fa presa. Dobbiamo dare risposte a milioni di cittadini che partono. Ci vuole un risanamento reale non comprendo appartamenti chissà dove.

“Solo la Bibbia non si cambia – insiste Mastroeni -. Cgil e Uil non hanno firmato perché il Salva Messina del 13 ottobre con le cornici economiche che conosciamo caratterizza perdite sulle Partecipate. In questo quadro sottoscritto solo dalla Cisl e Cisal, altre tre pensano che sia fallimentare. Rispetto a tutte le cose previste, a cominciare dall’Atm a finire con la MessinaServizi, quello più plastico è dell’Atm. Per la MessinaServizi stiamo aspettando il Tribunale. Ci sono delle realtà che sul piano industriale saranno in grossissime difficoltà. Non torno sulla questione del rispetto dei sindacati perché non c’è tranne che per quelli che dicono sì. Bisogna riformulare il Salva Messina attraverso le cornici economiche sulla politica delle entrate e dei risparmi da realizzare. Prima se la prende con le sigle sindacali poi con la stampa arrogandosi il diritto di offendere. Noi ci domandiamo perché di fronte al dissesto si sono realizzati percorsi diversi in altre città con la volontà del relativo sindaco e dei parlamentari di riferimento come a Catania. Con questo modo di fare De Luca allontana la gente. Abbiamo portato avanti la sedicesima Autorità di sistema con il capogruppo dei Cinquestelle. Vogliamo ridisegnare tutto. Non è chiaro che il piano deve avere in vent’anni. Negli anni 2002 e 2005 sono stati fatti percorsi sulla lotta all’evasione fiscale. Agire sul terreno delle entrate per poi attutire le usvite. L’Atm è stata distrutta in appena 20 giorni. Ci sono bambini che non riescono ad arrivare a acuola, le veccjietrv restano a piefi. Immediatamente internga agenzia esterna che certifichi questo debiti. Bisogna tornare al livello di qualità che esisteva fino al 15 agosto. Che sia serio sono stati spesi 80 milioni di euro. Dobbiamo rincorrere 200 milioni di euro che non si sa a cosa servono se al tram volante, se sottoterra o se filobus. In tutte le città si passa dal ferro al gommato. Abbiamo avuto atteggiamento strano dell’Agenzia dell’entrate e dell’Inps che volevano il fallimento per la Messinambiente. Il 6 ottobre il Tribunale ha chiesto altre carte. Ci sarà materiale per avvocati nazionali che magari lo difendono. L’interpretazione della Madia deve essere attualizzata. Se i privati entrano nel risanamento per cosa lo fanno per servizio sociale? La vicenda Amam scoppierà da un momento all’altro. I 51 dipendenti diventeranno 46. Bisogna predisporre l’asse d’intervento per rifare la rete idrica. L’Amam è al limite di una crisi nervi perché dovrebbe trasformarsi in ente gestore dell’Ati. Il problema non è gestire gli esuberi ma il futuro dei lavoratori che non possono essere cacciati per dare spazio a pezzi di privatizzazione. Per la ditta di pulizie del Comune e per gentile concessione con Casa Serena abbiamo ottenuto la proroga fino al 31 dicembre con la nostra lotta. I dipendenti comunali non sono interscambiabili. La pianta organica va rivista ma rispettata. C’e una schizofrenia tra esternalizzazione ed internalizzazione. Ad una funzionaria prolunga un contratto di 310mila euro che avrebbe potuto coprire gli stipendi di alto personale e poi cerca di decurtare spese nel settore dell’assistenza anziani o ai bambini. Attua operazioni immobiliari a favore dei provati e basta. Noi il 31 rischiamo ma coinvolgendo con i lavoratori vogliamo che valga il diritto al lavoro. Un passaggio di verifica con le risorse umane senza incassare pugni nello stomaco. Speriamo che i cittadini ci diano una mano. Facciamo un appello alla CISL di non dividerci. A livello nazionale la triplice realizza manifestazioni contro la manovra. Chiediamo di non fare atti da soli perché De Luca passa ma i confederati redtano. Se un documento non risponde alle esigenze dei lavoratiri dobbiamo lottare e non subire con quelle cornici che rappresentano un attacco al tessuto sociale. Il clima è cambiato. Un tempo non ci saremmo mai immaginati la protesta sul tram di una ragazza di qualche giorno fa”.