Manovra “Baraccopoli” alle strette, Burrascano Federcasa: “Non si è visto un atto per acquisto case. Ci si avvalga di usucapione”

Redazione1

Manovra “Baraccopoli” alle strette, Burrascano Federcasa: “Non si è visto un atto per acquisto case. Ci si avvalga di usucapione”

mercoledì 24 Ottobre 2018 - 15:37

“Da parte della Giunta De Luca non è stato fatto un solo atto nuovo per sgomberare i baraccati e per comprare case sul mercato. Sì, è vero che è stata diramata la notizia dell’individuazione di circa 500 immobili sul territorio da destinare alla popolazione che vive nella baraccopoli ma non si spiega qual è la linea da seguire per acquistare, quali sono queste case e che requisiti hanno e soprattutto come verranno traslocati gli abitanti di questi ghetti urbani declassati. Noi proponiamo di non sradicare le persone che occupano queste aree e di affermare mediante le particelle catastali l’istituto dell’Usucapione. Solo così si potrà fare ordine tra gli annunci verbali e Social della gestione municipale”. A proferire le sue idee è il Coordinatore di Federcasa della Città Metropolitana Angelo Burrascano che rivendica la necessità dei molti residenti in baracche che non sono più quelle del terremoto del 1908 a saldarsi alla loro terra di appartenenza in cui sono cresciuti. E poi in che condizioni saranno le abitazioni rintracciate ed incamerate nel patrimonio del Palazzo Zanca? Il colloquio con l’assessore ai Servizi Sociali Alessandra Calafiore ha instaurato un’apertura sulle dinamiche dello sgombero per quelle famiglie che si attestano in un tenore di vita pari alla povertà e che devono guidate dal dipartimento comunale addetto fino alla costituzione dello sportello per il Risanamento. Non basta dunque solo generare un contenitore di procedure, provvedimenti e preventivi da parte dell’Agenzia per il Risanamento di Messina presieduta dall’avvocato Marcello Scurria.

“Occorre sapere quali sono i requisiti strutturali di questi immobili oppure (per esasperare il concetto) cadranno a pezzi ed avranno bisogno come minimo di lavori di riqualificazione anche per molte migliaia di euro? – commenta Burrascano -. Come Associazione di categoria Federcasa è attenta a ricercare edifici a norma di legge per cui l’acquisizione dalla mano dei privati a quella comunale deve essere effettuata con cognizioni di causa dell’agibilità o della messa in sicurezza e di altre caratteristiche irrinunciabili. Reperire appartamenti in buone condizioni deve essere un vincolo indispensabile. Io ho dubbi sulla dotazione strutturale dignitosa visto che esiste un limite nei costi di circa 900 euro. Necessario anche interrogarsi su chi dovrà gestire la manutenzione: sarà lo Iacp o il Comune a detenere la responsabilità? Se le case comprate dovessero risultare non idonee, come ci si dovrebbe comportare e come intervenire? Si dovrebbe entrare poi nel merito delle risorse finanziarie dell’Amministrazione e dei fondi previsti dalla legge 90 se sono sufficienti o no e di altri stanziamenti di provenienza europea giustificando la spesa di una eventuale ristrutturazione”.

Federcasa supervisiona questo tipo di anomalie e incertezze del campo edilizio ed immobiliare attraverso la presenza di un pool di tecnici, ingegneri, architetti, geometri e consulenti legali che sono focalizzati sul profilo della stabilità e della conformità con i parametri dell’edilizia popolare. Il giudizio degli avvocati transita molto spesso dall’opportunità di indicare se le mura definite di proprietà possano essere davvero di proprietà in assenza di un contratto. Non si può prescindere dal censimento delle aree su cui sorgono le attuali baracche, se queste sono state innalzate su terreno edificabile di proprietà comunale o se il terreno non compare neppure nella carte del Catasto. Su questo fronte, Burrascano sostiene si possa portare avanti lo strumento dell’Usucapione che si configura come una modalità d’acquisto per diventare proprietari a titolo originario e si impernia sul consolidare il possesso su di un bene immobile o mobile per un determinato periodo di tempo, senza avere un contratto.

Accantonando la scadenza dello sgombero proclamata per il 31 ottobre che a questo punto è fallita come ribadito dallo stesso sindaco De Luca alla platea del comizio domenicale, si deve riflettere sulla possibilità realistica di fare sbaraccare entro il 31 dicembre o se si deve circostanziare le operazioni di rinascita cittadina verso una data più lontana con previsioni più lungimiranti.