Class action per prezzi carburanti alle Eolie. Consumatori Associati interpella Ministero e Antitrust e prepara multe da 100mila euro

Redazione1

Class action per prezzi carburanti alle Eolie. Consumatori Associati interpella Ministero e Antitrust e prepara multe da 100mila euro

mercoledì 24 Ottobre 2018 - 16:29

In fase organizzativa una Class Action amministrativa mai vista contro l’impennata dei prezzi sul carburante alle Isole Eolie e sulle condizioni dei trasporti verso lo stesso Arcipelago. Ad imbastirla sono i Consumatori Associati, capitanati su scala nazionale dal Presidente Ernesto Capillo che, al Comune di Messina, in conferenza stampa, ha illustrato l’esposto presentato all’Antitrust sull’aumento ingiustificato di queste tariffe. La Class action viene avanzata anche al Ministero e alla Regione siciliana e funziona con un elenco di disservizi a cui bisogna porre rimedio. Se non viene fatto entro 90 giorni di tempo, si procede con il ricorso al Tar che lo accoglie e in più impone all’Amministrazione regionale di revocare le concessioni di rifornimento. Inoltre “la Sns da un anno divide in due i tronconi dei servizi di traghettamento da e verso le Eolie con i Franza e Morace – chiarisce Fiorillo – che non hanno pagato ancora un euro visto che la prima rata è al 2022 e la seconda al 2024. I mezzi utilizzati hanno almeno 50 anni d’età e possono essere deteriorati nelle parti costituite da amianto come nella cabine e nei controsoffitti. Non sappiamo se nel tempo la polvere possa filtrare negli aeratori e finire nelle vie respiratorie dei lavoratori come ci è stato in alcuni casi riferito”.

“Chiediamo all’Antitrust che sia applicata una sanzione minima di 100mila euro per ogni violazione accertata – prosegue il Presidente -. Poiché inoltre sembra che uno dei distributori venga gestito direttamente dall’Eni, pretendiamo sia irrogata a tale società una multa di almeno 10 mln di euro e di indagare quali siano i contatti tra la stessa e gli altri gestori per la esistenza dell’illecito cartello”.

“I prezzi dei carburanti alle Isole Eolie – aggiunge Fiorillo – continuano a salire nonostante le dilaganti proteste degli Eoliani, nelle Isole il prezzo reale del carburante è di €. 2.60 al litro mentre dalle schede allegate estratte dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico il prezzo dichiarato dai gestori delle Isole Eolie non supera i €. 2,008. Avendo quindi saputo del significativo esposto del magistrato Angelo Giorgianni all’Antitrust, ne abbiamo fatto uno anche noi per tutti i consumatori vessati da questa situazione.

Bisogna premettere alcune considerazioni: le Isole Eolie sono distanti dalla terra ferma da un minimo di 10 ad un massimo di 40 miglia marine. Pertanto, i soggetti residenti nelle isole, coloro che vi si recano in vacanza con automobile a seguito ed i proprietari di imbarcazioni che scelgono le Eolie come punto di riferimento per le loro crociere non hanno alternativa e, sono costretti ad acquistare il carburante dai distributori esistenti su dette isole. Questa Associazione è consapevole che i gestori degli impianti di distribuzione debbano sostenere, rispetto a quelli esistenti sulla terra ferma, un costo maggiore derivante dal trasporto del carburante dal porto di Milazzo fino alle Isole stesse, tuttavia  il costo dei trasporti marittimi incide sul prezzo del carburante per 3 centesimi  a litro, così come precisato in  un comunicato la Società di Navigazione Caronte-Tourist (vedi fotocopia comunicato allegata); che il costo eventuale del noleggio di un autobotte  per il trasporto   non supera i 2 centesimi a litro, così come appreso da fonte qualificata.

I Consumatori Associati ha ritenuto farsi carico l’approfondimento del problema per verificare l’incidenza dei costi dei trasporti marittimi sulla lievitazione dei prezzi dei carburanti e tutto ciò sembra riconducibile ad una gestione monopolistica dei distributori predetti”.

“Inoltre – affermano anche gli avvocati Fulvio Sammartano e Francesco Fiorillo – si deve considerare anche che, così il costo aggiuntivo complessivo di 5 centesimi  (3+2) per il trasporto del carburante, non giustifica giustificare un aggravio del prezzo dei carburanti sino a 40 centesimi a Lipari (senza distinzione di prezzo tra servito e self service) e ben più elevato nelle isole di Filicudi, Panarea e Stromboli (vedi fotocopie allegate). Difatti nel Comune di Lipari non esisterebbe in questo settore la concorrenza, in quanto sembrerebbero intestate alla stessa persona le licenze dei due distributori di Lipari e di Canneto di Lipari, e quelle dei distributori di Filicudi, Panarea e Stromboli; che analoghe gestioni monopolistiche sarebbero riscontrabili nelle isole di  Vulcano e Salina dove, peraltro, così come a Lipari,  si registrano prezzi di gran lunga superiori a quelli praticati nel resto della provincia di Messina”.

“Basta confrontare – ha aggiunto il magistrato Angelo Giorgianni –  tutti i prezzi praticati in provincia di Messina (vedi fotocopie allegate) con quelli risultanti dalle tabelle dei due distributori di Lipari (come da foto allegate) per riscontrare questo aggravio dei prezzi per gli Eoliani e per i vacanzieri (dissuadendo così questi ultimi dallo scegliere le Isole come meta turistica; che la situazione predetta si protrae da anni, anche nelle isole di Filicudi, Panarea e Stromboli, dove i prezzi praticati sono ben maggiori ed hanno  raggiunto anche i 2.60 euro a litro (vedi fotocopie di notizie giornalistiche allegate);

Questi questi prezzi più elevati del carburante, praticati all’Eolie, potrebbero essere riconducibili all’abuso  di una  posizione esclusiva da parte dei titolari dei distributori,  secondo una legittima, ma non condivisibile, logica imprenditoriale. Un beneficio in termini di prezzi ne avrebbero tratto e ne trarrebbero gli abitanti delle Isole Eolie dalla presenza di più distributori, affidati a gestori diversi, si da garantire una concorrenza reale, tale da stimolare una competitiva riduzione dei margini di utile”.