De Luca: "Mi dovranno chiamare supersindaco se dovessi portare anche solo 540 immobili per sostituire le baracche. Non importa se slitta il 31 ottobre"

Redazione1

De Luca: "Mi dovranno chiamare supersindaco se dovessi portare anche solo 540 immobili per sostituire le baracche. Non importa se slitta il 31 ottobre"

domenica 21 Ottobre 2018 - 20:01

“Perché qualcuno vuole mettere il bavaglio al Sindaco e al Consiglio comunale? Per illustrare la storia di Palazzo Zanca in maniera chiara ci possono volere anche cinque ore, perché no?” Il Sindaco di Messina Cateno De Luca  legge questa sera  a Piazza Municipio la lettera scritta per il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè che sarà consegnata dal deputato che subentrerà a lui Danilo Lo Giudice.  “Pregiatissimo Miccichè, rassegno le mie dimissioni pur sapendo che la Commissione di verifica deve controllare i singoli componenti. Se io figlio di contadina e di muratore ho avuto il privilegio di essere eletto tre volte sindaco e due volte deputato vuol dire che l’elettorato apprezza la mia politica del fare. Non le nascondo che le dimissioni del ruolo di deputato era stata fissata il prossimo 23 novembre ma le anticipo. Solo gli stolti non comprendono che rinunciare a fare il parlamentare vuol dire che amo fare il politico della gente e non quello dei palazzi. Eppure proseguire all’Ars poteva essere una tattica per concertare alcune trattative, non per papparsi lo stipendio della Regione”

“L’Italia dovrebbe arrossire per non aver fornito gli aiuti alla città di Messina dopo il terremoto – incalza De Luca -. L’unica città colpita dal susma che dopo un centenario non ha rivevuto quello che si aspettava. I miei colleghi sindaci mi hanno porto i loro complimenti per quello che sto effettuando con l’ARisME. Grazie alla dichiarazione d’emergenza sanitaria potrò far pervenire sul territorio già 540 alloggi che con quelli già assegnati con la firma del contratto degli aventi diritto arrivano a 600. Se anche fossero questi 540 immobili, mi dovrebbero chiamare supersindaco”.

“Sto spostando funzionari perché li dove stavano non concludevano niente e qualcuno, se non mi presenta le carte, se ne andrà a casa e ho già dimunuito i dipartimenti. Diminuire i costi dei Servizi Sociali è il primo passo ma di certo non devono essere i sindacati a dirmi come operare. Dobbiamo togliere da certe logiche i lavoratori”. L’intermediazione costa, noi non la vogliavogliamo e risparmieremo un sacco di risorse. Ecco a cosa servono i sindacati. Daremo dignità ai lavoratori”. Il “Salva Messina” si dividerà in due tronconi importanti.

“Tutti possono partecipare alla costruzione del Salva Messina. Non voglio dimenticare nessuno ma io sono il sindaco del confronto cchi sistiene il contrario vuolecsoli buttare discredito su di me. Siamo riusciti a fare un buon lavoro collaborando con il Consiglio ed i sindacati Cisl e Cisal. Gioveni, la Russo e Calabrò e La Tona e poi Tonino Genovese e Fotia.”

“Il Piano di Riequilibrio è farlocco – tuona De Luca – altrimenti gli 89 milioni di euro sarebbero dovuto essere in cassa del Comune. Lo diciamo all’ex vicesindaco Signorino e lo rassicurariamo che in Procura depositiamo dati certi. Ci sono dei fondi per far partecipare gli abitanti ai progetti. Uno studente sarebbe potuto campare fornendoci strumenti partecipativi.”