L'assemblea dei lavoratori Orsa boccia il Salva Messina

Niente da fare: l’Orsa ha deciso di non dare il via libera per la sottoscrizione del verbale di concertazione con il comune di Messina avente ad oggetto alcune modifiche apportate al Salva Messina al fine di salvaguardare i posti di lavoro. 
In particolare, dopo l’incontro in materia tenutosi sabato scorso, era cominciato ad aprirsi un primo spiraglio per un dialogo tra l’amministrazione comunale ed alcune organizzazioni sindacali: tale documento era stato infatti sottoscritto da un lato dal comune di Messina e le sue partecipate e dall’altro lato da Cisl, Cisal e – se la consultazione con la base dei lavoratori fosse andata a buon fine – Orsa: “Nel sindacato di base decidono i lavoratori, – spiegava nei giorni scorsi l’Orsa – il Segretario rappresenta la loro volontà che appena espressa sarà prontamente comunicata al Sindaco di Messina e a tutte le Istituzioni Comunali competenti“. Ebbene, ieri si è tenuta tale assemblea, che ha tuttavia bocciato sonoramente l’accordo che il sindacato di base aveva negoziato con l’amministrazione comunale: “Pur prendendo atto dell’apertura al confronto da parte del sindaco e dei significativi passi avanti fatti dall’amministrazione in tema di garanzie occupazionali, – si legge nel verbale assembleare – l’assemblea non può conferire mandato alla Segreteria Confederale di sottoscrivere il Salva Messina. L’assemblea precisa che la non adesione al Salva Messina non è una dichiarazione di guerra preconcetta all’amministrazione comunale, è scelta doverosa in rispetto del ruolo del sindacato che ha il compito statuario di difendere i lavoratori e la comunità nel suo complesso valutando di volta in volta i singoli provvedimenti. Sarebbe anomalo che una decisione che attiene al Consiglio Comunale fosse presa preventivamente da un soggetto sociale che non ha poi diritto di parola e di voto nella sede deputata.
Posto che il dissesto è valutazione che attiene alle condizioni economico-finanziarie oggettive dell’Ente, l’assemblea ritiene che l’ennesima rimodulazione del Piano di riequilibrio economico salverebbe la classe dirigente che ha messo in ginocchio la città e chiamerebbe la comunità a sacrifici simili a quelli previsti dal default, con la differenza che pagherebbero solo i cittadini mentre amministratori e politici rimarrebbero tranquillamente ai loro posti e si rinuncerebbe alla possibilità, laddove esistessero le condizioni oggettive del dissesto, di abbattere di circa il 50% la massa debitoria.
In conclusione, l’assemblea dei lavoratori prende atto della drammatica situazione economica in cui versa il comune di Messina e invita la segreteria confederale a non accodarsi ad iniziative di mobilitazione prive di una proposta alternativa e di una piattaforma di lotta credibile. Conferisce mandato alla segreteria confederale a proseguire il confronto con l’amministrazione comunale in ogni scenario dovesse venire a formarsi e ad attivare tutte le iniziative che mettano al centro la tutela dei lavoratori, i livelli occupazionali, la difesa dei servizi pubblici e il benessere della comunità cittadina nel suo complesso“.

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