De Luca districa fine mandato: "Non mi faccio crocifiggere da gruppo politico e lapidare all'esterno. Dimissioni decorreranno dal 16 per motivi assessoriali"

Redazione1

De Luca districa fine mandato: "Non mi faccio crocifiggere da gruppo politico e lapidare all'esterno. Dimissioni decorreranno dal 16 per motivi assessoriali"

sabato 06 Ottobre 2018 - 12:58

“Stiamo scoprendo cespiti noi stessi perché il Comune non ha la minima idea e non ha mai realizzato un serio censimento. Il numero cambia ogni giorno: da 7mila gli immobili municipali sono diventati circa 8mila. Le risorse finanziarie perse con questo regime e con  questa malacondotta rappresentano un’indecenza. Tutta questa leggerezza e complicità nel gestire le Partecipate ha creato i vari buchi economici a Palazzo Zanca nel corso degli anni. Le mie dimissioni sono confermate per giorno 8 ottobre ma per fare seguito agli atti amministrativi previsti dalla Regione Siciliana avranno decorrenza dal 16. Così anche noi, io e la mia Giunta, avremo tempo di firmare la nostra attività deliberativa”. Queste le dichiarazioni salienti del sindaco ancora in carica Cateno De Luca che deve rispettare la burocrazia dettata dall’assessorato regionale per la tempistica che passa tra l’annuncio delle dimissioni e la loro esecutività, venti giorni. Il dilemma in questo momento è la riunione a “battenti serrati” richiesta dal Primo Cittadino per domani con tutti le forze consiliari. Per la precisione il gruppo consiliare dei Pentastellati guidato da Argento ha deciso e comunicato per ragioni di trasparenza che non parteciperà. Da qui l’indisposizione di De Luca a procedere con l’incontro che avrebbe dovuto sviscerare tutte le indicazioni e controindicazioni di lasciare il suo ruolo. “Ringrazio per la tolleranza perché al vostro posto avrei mandato io stesso a quel paese il sindaco per i modi e l’atteggiamento a volte troppo duro e categorico. Ma non tutti, se non nessuno, avrebbero avuto il coraggio e la spregiudicatezza di chiudere la stagione politica in questa circostanza”.

Antonella Russo dice: “Si accontenti delle maggioranze bulgare piuttosto che non averne. Le chiedo un’apertura anche verso chi non è sempre d’accordo con lei. Io sono stata disoussta a collaborare. Ma se vedo delle situazioni anomale com’è stato per la MessinaServizi dove sono stato chiamata uccello del malaugurio dalla precedente Amministrazione io interverrò sempre. Intanto, chiarire se dissesto sì dissesto no”.

Biagio Bonfiglio: “La storia di Messina ce l’abbiamo in queste 350 pagine. Credo che sia partito col piede giusto avendolo fatto in comuni più piccoli. Come Consiglio comunale abbiamo molto da lavorare anche da pungolo e stimolo per lo stesso sindaco. Qualche giorno fa ci siamo dati un codice per la temlitempi. Io continuerò a fidarmi del sindaco, mi auguro che potrà ricambiare la fiducia per le scelte dolorose della città”.

Sorbello: “Sono favorevole all”incontro a porte chuchi o aperte. Faccia uno sforzo per fidarsi di noi perché anche noi rischiamo moltissimo con questo Salva – Messina”.

La Tona: “Se lei rimane dovrà riscrivere la situazione amministrativa le 370 pagine dovrebbero diventare 352. Ma sarà possibile? Dovremo probabilmente dichiarare dissesto. Sì dovranno fare sacrifici anche nei Servizi Sociali. Capisco la riorganizzazione della Polizia municipale. Ma lei deve fidarsi della nostra onestà intellettuale”.

Gioveni: “Io ho votato il bilancio consolidato che ha permesso l’assunzione di altri vigili urbani. Creare una società per azioni vuol dire creare grossi investimenti e ne dobbiamo discutere. Per i Servizi Sociali mi sono battuto per fare abvatreab le cooperative e gli onerosi bandi. Sfondate una porta adesso. Sono d’accordo sulla mappatura dei bisogni. Mi risulta per esempio che ci sono bambini autistici a cui sono state ridotte le ore per l’insegnante di sostegno. La dichiarazione dello stato d’emergenza potrebbe essere esteso anche all’assunzione dei vigili urbani. Al dibattito tram sì tram no dico che so perfettamente i costi della manutenzione della linea ma propongo l’utilizzo dei filobus sulla rete gommata”.

Scavello: “Noi ci saremo. Non abbiamo letto tutto. Non possiamo non essere d’accordo con lei sui capitoli che riguardano la riduzione della spese di questo Palazzo”.

Cannistraci: “Non riteniamo le condivisioni inutili anzi non vogliamo quelle a porte chiych per rafiora di metodo. E’ giusto coinvolgere la città. Siamo stati presenti. Lei propone e noi valutiamo. Questa città a volte non ci permette di fare programmazione. Siamo concordi. La fiducia si costruisce. Noi ci troverà sempre accanto se porterà degli argomenti validi. Si chiede che i servizi siano in capo al pubblico. Non siamo per privatizzare ma se si apre quel varco, quel dialogo che cerchiamo possiamo stringere compromessi per esempio sulla cabina di regia pubblica. Pensiamo al padre di famiglia. Siamo i primi che vogliamo confrontarci”.

Sindaco: “Spunti forniti dall’Aula. Non pretendo maggioranza bulgara ma dibattito responsabile. OosdPossiamo parlate del sesso degli angeli ee raggiungere il quorum di asini volanti semplicemente quando quello che proponiamo è improponibile. Le proposte possono cambiare anche la proposta dell’amministrazione ma quando ci siano elementi incontestabili senza che io mi innamori della mia idea. Il ragionamento fatto dalla Russo è stato ineccepibile in questi anni anzi mi ha costretto a fare degli approfondimenti su questioni che ho portato avanti. Tutti siamo al cospetto della città. Non ho problemi a fare incontri a porte aperte. Più nomi e cognomi che ho fatto non ne posso fare. Il mio tempo è prezioso quanto il vostro. Io sono preoccupato anche per le scelte che sto declinando. Ho bisogno di condividere questo momento con voi non perché mi voglio deresponsabilizzare. Se sforiamo il confine dei ruoli, lavoreremo piu sereni per avere più fattori di confronto. Non ho problemi ad ammettere che i colleghi conoscono la città meglio di me. Quindi dobbiamo aiutarvi. In modo convinto e poi compatto per aver compreso che non ci sono alternative, dobbiamo capire che non dobbiamo gettarci la croce a vicenda petchp non serve a nulla. Non mi pongo il problema del programma ma è logico che al cospetto di questa situazione non mi posso dimostrare innamorato del programma. Io per primo faccio un passo indietro. In sede di bilancio ho studiato i numeri non siamo credibili. Fondo debiti dubbia esigibilità è un piano criminale. Sul Piano di Riequilibrio è stato riempito di atti d’indirizzo e noi avremmo dovuto votate le azioni. I bilanci devono essere sempre allineati. Il consolidato doveva essere votato nel 2017 e l’armonizzazione doveva essere attiva dal 2014”.

Anche se si deve privatizzare la regia è sempre pubblica per rispondere alla Cannistrà. Faccio il padre di famiglia anche con voi.  Ci sarà un problema intepretativo come sostiene la Russo. Come vengono prese in considerazione le spese del personale in rapporto con le spese correnti? Si considerano in modo restrittivo cioè solo quelle di Palazzo Zanca o di tutte le Partecipate o tutte le realtà reputate legate con criterio permanente come i Servizi sociali? Questo è un aspetto che ci farà alzare le braccia sul dissesto”.

“Non avrete mai da parte mia una proposta non proponibile nel Piano di Riequilibrio. Qui il non fidarsi vuol dire esseee vigili da entrambe le parti perché quello ci mette di mantenere la giusta attenzione. Non accetterò discussioni in cui si inserisce il formalmente. Non è una situazione in cui possiamo stare tranquilli. Centinaia di milioni di euro sono in stand by petchp i Ruoli non sanno fare il loro lavoto. La macchina amministrativa va riformata subito. Ecco dove l’innovazione nel Piano di Riequilibrio. La politica è anche dare speranze. Se ci sono le vondicondi del dissesto, nessuno barerà su quello. Cerchiamo di dare una prospettiva alla città. Quello ci può dire di non scappare, di dire agli imprenditori di scommettere con noi”.