Nuovo Palazzo di Giustizia, Rizzo e Gioveni: "Quale futuro?"

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Nuovo Palazzo di Giustizia, Rizzo e Gioveni: "Quale futuro?"

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mercoledì 03 Ottobre 2018 - 10:10

A quando la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia? E’ quanto si chiedono in estrema sintesi i consiglieri comunali Massimo Rizzo e Libero Gioveni, rispettivamente esponenti dei gruppi consiliari LiberaMe e Pd, in un’interrogazione indirizzata al sindaco Cateno De Luca, considerato che i finanziamenti per la costruzione dell’opera sono già stati stanziati da oltre un anno (si parla di due mutui di importo pari complessivamente a 17 milioni di euro): “La precedente amministrazione aveva sottoscritto un protocollo di intesa con il Demanio dello Stato e i Ministeri della Giustizia e della Difesa per realizzare il secondo Palazzo di Giustizia nell’area dell’ex Ospedale Militare di viale Europa, attraverso due mutui per complessivi 17 milioni di euro stanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti; i termini fissati nel citato protocollo sono abbondantemente scaduti”, spiegano i due consiglieri comunali. Una questione non irrilevante per Rizzo e Gioveni, considerato che “a causa dell’inoperosità delle amministrazioni comunale succedutesi nel tempo, – continuano a spiegare – il finanziamento è a rischio e potrebbe essere dirottato per la realizzazione di edifici giudiziari in altre città”.

Ma il problema del mancato avvio dei lavori per realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia si lega tra l’altro a un altro aspetto fondamentale: quello delle passività che si riversano inevitabilmente sul bilancio del Comune: “A causa dell’inadeguatezza dell’attuale Palazzo di Giustizia, l’Amministrazione comunale è costretta a corrispondere i canoni di locazione per immobili ove viene espletata attività giudiziaria, di ufficio e di archivio”, si continua a leggere nell’interrogazione.

Ma la questione cruciale non è soltanto il quando, ma anche il come realizzare l’opera in esame: “Vogliamo sapere se il sindaco intenda procedere alla costruzione di un cosiddetto Palagiustizia satellite o alla realizzazione di una vera e propria cittadella giudiziaria. Nella prima ipotesi, occorrerà individuare un sito nelle adiacenze dell’attuale Palazzo di Giustizia, al fine di non ostacolare l’attività lavorativa di avvocati, personale amministrativo e forze di polizia che dovrebbero organizzare il proprio lavoro in due diversi palazzi, nonché un’agevole fruibilità da parte dei cittadini, avuto anche riguardo alla circolazione stradale. Nella seconda ipotesi, andrebbe individuata un’area sufficientemente ampia da poter contenere tutti gli uffici che espletano attività giudiziaria ed amministrativa strettamente connessa“. In tal senso, la decisione in esame non può che essere sottoposta al vaglio dei soggetti direttamente coinvolti: “Per l’approfondimento della questione di cui trattasi, occorre il coinvolgimento dei rappresentanti istituzionali della Magistratura, dell’Ordine degli Avvocati, dei sindacati del personale amministrativo e di tutti gli operatori del settore, affinché possano fornire un contributo utile alla individuazione ed alla risoluzione delle problematiche che affliggono gli addetti ai lavori ed i fruitori del servizio giustizia”.