Maltrattamenti, violenze e minacce di morte alla compagna, 52enne finisce in manette

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Maltrattamenti, violenze e minacce di morte alla compagna, 52enne finisce in manette

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martedì 02 Ottobre 2018 - 10:41

I Carabinieri della Compagnia di Messina Centro hanno arrestato un 62enne per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali aggravate. Vittima una donna straniera, da diversi anni in Italia, che pensava di aver iniziato una felice relazione sentimentale con il 52enne, con il quale, da circa 10 anni, aveva anche deciso di andare a convivere e di avere un figlio. Con il passare del tempo, però, il sogno di formare una bella famiglia si è trasformato in un incubo. Il 62enne ha cominciato a trattare la donna come una “cosa di sua proprietà”, aggredendola fisicamente in occasione delle frequenti discussioni.
Insultata, picchiata anche con un batticarne,minacciata di morte e addirittura costretta ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà dal proprio convivente.
Sebbene avesse subito tali condotte più volte, con una escalation di violenza anche sulla pubblica via e alla presenza di altre persone, la donna, per paura, ma anche nella speranza di un cambiamento, non aveva mai richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, subendo passivamente tutte le prevaricazioni del convivente che, peraltro, la faceva vivere anche in una condizione di ristrettezza economica, concedendole pochi euro a settimana.
Un incubo dal quale, però, la donna ha trovato la forza di uscire, essendo arrivata ad un punto in cui temeva fortemente per la propria vita e di quella dei propri figli, costretti ad assistere alle violenze. In un’occasione anche uno dei bambini è stato rimasto ferito mentre l’uomo aggrediva la madre.
La donna si è rivolta ai carabinieri di Giostra che, con il supporto della task force specializzata costituita a livello provinciale per il contrasto alle violenze di genere, hanno avviato approfondite indagini, sotto la direzione della Procura di Messina.
A fronte degli elementi raccolti dai militari dell’Arma, prontamente segnalati all’Autorità giudiziaria, la Procura della Repubblica ha richiesto al GIP presso il locale Tribunale l’emissione della più severa misura restrittiva. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Gazzi.