De Luca convoca triplice sindacale l’1 ottobre, le sigle stupite: “Appurato che non si dimette. Vuole sentire 43 soggetti insieme dopo 92 giorni”

Redazione1

De Luca convoca triplice sindacale l’1 ottobre, le sigle stupite: “Appurato che non si dimette. Vuole sentire 43 soggetti insieme dopo 92 giorni”

martedì 25 Settembre 2018 - 16:36

“Un fatto anomalo (come è anomalo questo sindaco) nella storia delle legislature comunali incontrare una massa di parti sociali, 43 soggetti intorno ad un tavolo, solamente dopo 92 giorni dall’insediamento. Siamo alla vigilia di un confronto rinviato ben quattro volte, se non viene rinviato di nuovo. Non ci sono precedenti rispetto al mancato bisogno di voler ascoltare Cgil, Cisl e Uil. Noi volevamo discutere da quando abbiamo chiesto l’incontro il 28 giugno all’Amministrazione comunale dell’iniziativa che si doveva attivare per creare nuove ipotesi di sviluppo e non per fare perdere posti di lavoro, quindi l’Autorità di Sistema dove il sindacato svilupperà un suo percorso all’interno della 16° Autorità dello Stretto, con un provvedimento legislativo che il governo deve rendere con modifiche alla legge Delrio o sovvenzioni economiche speciali. Abbiamo conquistato una titolarità all’interno della trattazione regionale ma anche qui bisogna scegliere di realizzare al più presto le Zes. La Calabria le ha già realizzate.”. Così il Segretario Generale della Cgil di Messina Giovanni Mastroeni, padrone di casa questa mattina, alla Camera del Lavoro in via Pecunio Frumentario, insieme ai suoi colleghi di Cisl Tonino Genovese e della Uil Ivan Tripodi.

“Ci siamo invece trovati a parlare di una delibera di intenti devastanti come la chiusura di Atm, Amam, MessinaServizi e privatizzare il tutto. Arrivano le asserzioni sui Social per cui siamo molto preoccupati perché partiamo da un dato: non solo non si fanno politiche di sviluppo ma si fa un’operazione per far esplodere l’invidia in chi non ha occupazione verso chi ce l’ha”.

“Senza essere irriverente, credo che aver invitato le parti sociali e non solo sia una dichiarazione di volontà per il sindaco visto che fino ad oggi ci aveva detto che si sarebbe dimesso il 30 settembre – aggiunge sarcastico Genovese – a meno che non si voglia dimettere davanti a noi il primo di ottobre e far venire meno il dibattito stesso. Noi avevamo e continuiamo ad avere la consapevolezza che le condizioni organizzative, funzionali strutturali e finanziarie del Comune di Messina non siano rosee. Lo abbiamo con forza evidenziato e contestato alla precedente amministrazione così come lo abbiamo fatto al Commissario prima di questa e l’amministrazione ancora antecedente. Non possiamo mantenere lo status quo. Il sindaco ha chiesto degli approfondimenti in funzione della comprensione e trasparenza. Con grande resistenza psicologica abbiamo atteso ma vorremmo delle risposte adeguate”.

Tripodi: “De Luca ha un concetto della democrazia intermittente o certamente che non segue i canoni tradizionali. Capisco che sarò pesante nella valutazione ma non mi sembra che in questi tre mesi di gestione, al di là degli annunci su Facebook e delle frequenti e quotidiane esternazioni e provocazioni contro il mondo del lavoro e del sindacato, abbia ottenuto risultati proficui se non quelli di additare i dipendenti comunali come fannulloni ed incapaci. Massima solidarietà ai dipendenti comunali che comunque non vanno difesi solo per principio ma a fronte di un eventuale fannullone non si può sparare su tutto il personale. L’ultima di ieri che l’Atm va chiusa ovviamente un’ulteriore provocazione per la nostra conferenza stampa indetta per oggi. Solidarietà dunque all’Atm ma anche ai 44 lavoratori  costretti a restare senza contratto, esclusivamente per colpa di De Luca.

“Solidarietà ai 14 lavoratori dell’Amam, mandati a casa, un numero destinato ad aumentare – incalza Tripodi -. Solidarietà all’organico di MessinaServizi messo quotidianamente sulla gogna e c’è un cinico desiderio che si vada al fallimento per liberarsi di queste risorse quindi o si è in malafede o si è folli per non volerle stipendiare più. Noi non condividiamo e respingiamo questo atteggiamento. E’ una sorta di sfida e di oltraggio verso la classe dei lavoratori che non meritano questa berlina e che tuteliamo. Il problema è che De Luca sta anche dividendo la società”.