Aggressioni in corsia. Fsi-Usae striglia Salvini: "Cosa intende fare per tutelare medici e infermieri?"

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Aggressioni in corsia. Fsi-Usae striglia Salvini: "Cosa intende fare per tutelare medici e infermieri?"

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domenica 16 Settembre 2018 - 12:43

Un’altra violenta aggressione al pronto soccorso del Policlinico di Palermo, il primario dell’Endoscopia, è stato aggredito e massacrato da un paziente che con un pugno gli ha provocato la perforazione del timpano.

“La Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, esprime solidarietà al medico aggredito e agli operatori sanitari vittime di questi gravissimi episodi di violenza – dichiara Maurizio Cirignotta, componente della segretaria regionale della Fsi-Usae – ci si trova dinnanzi ad una progressione di violenze e condotte criminose difficilmente arrestabili in forma autonoma e risulta non oltremodo tollerabile lo stallo dell’attuale situazione di pericolo, destinata solo ad aggravarsi, apparendo non più rinviabile la necessità di disporre ed adottare valide soluzioni volte ad assicurare la sicurezza di chi opera per la salute dei cittadini, la soluzione ideale andrebbe ricercata provvedendo ad istituire le postazioni di Polizia, come abbiamo detto più volte”.

Calogero Coniglio, Segretario regionale della Fsi-Usae, punta il dito contro le istituzioni: “Inutili, sono risultati da sette anni i tentativi della Fsi-Usae di confronto, dialogo, coordinamento e di richieste di intervento indirizzate alle nove Procure siciliane, ai prefetti ed ai sindaci di Palermo e Catania, alla stampa, ai questori, ai presidenti della Regione Sicilia succedutisi, all’assessorato regionale della Salute, Ministri, prive di concreto effetto, altresì, le interrogazioni parlamentari a risposta scritta indirizzate ai precedenti Ministri dell’Interno e della Salute”.

“La Fsi-Usae chiede di sapere quali iniziative il Ministro dell’Interno Salvini, intende, con urgenza, adottare al fine di monitorare la situazione di emergenza nella quale da tempo giacciono le strutture ospedaliere siciliane, allo scopo di arrestare e scongiurare il fenomeno delle aggressioni in danno agli operatori sanitari siciliani e riportare, all’interno degli ospedali, serenità ai pazienti ed ai professionisti medici, infermieri, operatori sanitari che vi operano, nello specifico, conclude Coniglio – se intende attivarsi per la reintroduzione delle postazioni di polizia soprattutto all’interno dei pronto soccorso degli ospedali di I e II livello, che risultano da tempo privi di adeguata vigilanza”.