Agenzia Risanamento, De Luca cambia "natura": “Ente né economico né strumentale”. Consiglio lo “benedice"

Redazione1

Agenzia Risanamento, De Luca cambia "natura": “Ente né economico né strumentale”. Consiglio lo “benedice"

martedì 04 Settembre 2018 - 23:29

L’Agenzia per il Risanamento è un ente né economico né strumentale quindi non a scopo di lucro. Il sindaco Cateno De Luca ha modificato la parte di delibera che riguarda la natura giuridica di questa nuova realtà che dovrebbe nascere stasera al Consiglio comunale con il voto dell’Aula dei 32 consiglieri. E’ convenuto al ragionamento della consigliera del Pd Antonella Russo che sostiene di dover sottolineare l’estraneità dell’Azienda speciale dall’obiettivo imprenditoriale mentre si deve avvalere dei finanziamenti pubblici.

Si procede al voto alle 21:50 prima del subemendamento della Russo e successivamente dell’emendamento del sindaco. Entrambe le operazioni si svolgono con 30 presenti su 32, di cui 29 favorevoli e un astenuto. Sono rimasti sette emendamenti da votare. Diversi quelli ritirati a firma dei rappresentanti del M5S Sciacca e Mangano perché non favorevoli e uno solo favorevole. Il subemendamento della consigliera Russo La deliberazione è congruente – dice il Segretario generale Le Donne -. Se viene assorbita in sede di Consiglio non viene modificata in base a quella del 9 agosto”.

I Pentastellati vogliono fissare un periodo all’esistenza dell’Agenzia modificando la dicitura a tempo indeterminato come nell’Art. 1 ultimo comma dell’emendamento: L’Azienda speciale ha durata fino al 31 dicembre del 2028 e il Consiglio potrà prorogare e potrà disporre dello scioglimento”. Il Primo Cittadino argomenta che “ci sono otto milioni di metri quadri su cui insistono le baracche e su cui ci attueranno investimenti pluriennali e progetti che si estendono in archi temporali molto lunghi. Un domani questa progettualità potrà andare ad intralciare l’efficienza dell’Agenzia che dovrà aspettare i tempi del Consiglio sarà impegnato a votare l’allungamento di vita dell’Agenzia. Il problema diventa di carattere amministrativo”. Russo, Calabrò e Rizzo si preoccupano di dover porre un freno di tempo alla stessa Agenzia. Le Donne interviene dicendo che “l’emendamento dei Cinquestelle è migliorativo anzi lo Statuto deve rappresentare il termine della durata e suggerisco di farlo anche con indicazioni generali, non necessariamente quelle precise del M5S”.

A prendere la parola Calabrò: “L’elaborazione ci porta a migliorare le parti e le visioni e propongo all’Aula di rivedere l’emendamento dei Pentastellati aumentando il periodo di funzionalità, almeno 20 anni e di togliere l’aspetto dei liquidatori”. De Leo contribuisce a rafforzare l’esigenza di stabilire l’intervallo di tempo e riferisce che il suo Gruppo consiliare sta preparando un emendamento per portarlo a 20 anni. Parisi sostiene che “tutti vogliono perseguire questa missione perché lo sbaraccamento sarebbe motivo di orgoglio dopo centinaia di anni di degrado. Io e il mio Gruppo favorevoli dunque per votare gli emendamenti e per dare il via libera alla riqualificazione di una città. Il quadro deve essere tutto secondo normativa”. Consiglio in pausa alle 22:22. Presentato un sub-emendamento all’emendamento 4 con il parere favorevole di Le Donne e dei Revisori dei Conti per cassare la parte dei liquidatori e protrarre il termine al 2038. Andrea Argento è soddisfatto dell’accoglimento dell’Aula perché l’intento era di aver un tempo chiaro.

ore 22:37 – Si passa al voto del sub-emendamento. Presenti 31 e l’unico assente è Scavello giustificato perché in viaggio di nozze. 30 favorevoli e un astenuto. Al via la conta dei pareri per l’emendamento. Stesso esito del precedente connesso.

Ore 22:49 – Riprende la seduta con la discussione dell’emendamento spiegato dalla consigliera Cannistrà che cambia la denominazione. Si ottengono 29 consensi e un astenuto. Il successivo avanzato da Sciacca e Mangano non è accolto dal Segretario Generale per cui viene ritirato. Ancora il prossimo interessa il Contratto di Servizio che era stato formulato alla luce di un Ente economico. Il presidente dei Revisori Basile esplicita la spiegazione: “Il Contratto di Servizio regola i rapporti tra l’Ente e l’Azienda. Avere una convenzione come strumento che garantisca le procedure ci vuole sempre”.