Caos Risanamento, da De Luca nessun passo indietro: "Pronto a scatenare un catemoto"

Un video di 5 minuti pubblicato sulla propria pagina facebook, l’ennesimo messaggio alla città in cui Cateno De Luca non nasconde la propria amarezza e si dice pronto a fare un passo indietro. A 48 ore dallo scontro con il Consiglio Comunale per la bocciatura della delibera sull’Agenzia per il Risanamento, il primo cittadino non abbassa i toni della contesa, anzi, rincara la dose, ribadendo come l’ipotesi dimissioni siano un’ipotesi più che concreta.

L’appello lanciato ai consiglieri all’indomani del proprio insediamento, affinchè si collabori per il bene della città, sembra già saltato così De Luca si dice pronto a tornare alle urne: “Lo scontro che si è consumato in Consiglio Comunale non è un semplice scontro politico, in quanto pone al cospetto della città due modelli. Da una parte ci sono io che penso che la politica sia fatta di pensieri, azioni e risultati rapidi, dall’altra parte c’è chi crede ancora alle discussioni e, forse, ai risultati in tempi incompatibili con le esigenze di una città in ginocchio. Non posso collaborare con chi convoca le riunioni del Consiglio Comunale in orari da dopolavoro, io sono il sindaco di Messina e con la mia Giunta abbiamo l’obbligo di far rinascere questa città in tempi brevi. Noi abbiamo consegnato tutti i documenti ai capigruppo il 10 agosto, non voglio più sentire discussioni sulla tempistica: i tempi li detta l’amministrazione”.

De Luca rincara la dose: “Il Consiglio fa politica seguendo riti che nulla hanno a che fare con la grave situazione in cui versa la città. Io non posso essere schiavo di questi riti, ma soprattutto di richieste che mi vengono fatte fuori dall’aula come se io sia il rappresentante di logiche politiche spartitorie. Questo è un “catemoto” cioè un maremoto politico”.

Poco prima è comparso questo stato, sempre sulla pagina facebook del sindaco: “La democrazia è confronto ed anche scontro e richiede i suoi tempi ed io ne sono consapevole. Non posso accettare però che la democrazia sia un interminabile rito che genera sfiducia e danni irreversibile a causa delle decisioni assunte in ritardo o, peggio ancora, a causa di decisioni non assunte. Di fronte ad un corpo moribondo vi immaginate la discussione tra medici che non trovano l’accordo sulla cura ? La discussione sicuramente è giusta ma i protagonisti, pur sapendo che il paziente rischia di morire da un secondo all’altro, preferisco non intervenire perché non vogliono assumersi la responsabilità dell’errore o dell’ inadeguatezza della cura che potrebbe rivelarsi fatale. Spesso infatti si preferisce continuare a discutere nella consapevolezza che è meglio far morire da solo il paziente (morte naturale) pur di non essere additato di essere stato la causa della morte del paziente per l’inadeguatezza dell’intervento curativo. La politica, e soprattutto l’amministrazione delle comunità, è’ una vera e propria assunzione di responsabilità che richiede molto spesso decisioni forti e celeri. Io sono per la politica del fare sempre e comunque nella consapevolezza di attirare sulla mia pelle delle responsabilità eccessive ed anche deleterie per la mia persona: preferisco fare ma non stare comodamente a guardare nella consapevolezza che il passare del tempo rende inutile la mia decisone ma deresponsabilizza la mia persona. Altri preferiscono non fare, mascherandosi con riti insiti nella cosiddetta democrazia pur di non rischiare di sporcarsi ed avere sempre la possibilità di poter dire: io ho le mani pulite e non è colpa mia ma è colpa degli altri ! O devo cambiare mestiere io oppure altri devono prepararsi a cambiare definitivamente mestiere”.

In questo clima da far west politico, De Luca ha annunciato che il prossimo 30 settembre, a piazza Duomo, incontrerà i cittadini per spiegare quali azioni ha intrapreso la sua amministrazione in questi primi cento giorni. Un incontro che potrebbe rappresentare anche l’inizio metaforico della nuova campagna elettorale.

Antonio Macauda

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