Nessun dorma…sotto il ponte "Santo Stefano"

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Nessun dorma…sotto il ponte "Santo Stefano"

redme |
lunedì 27 Agosto 2018 - 11:00

“E’ talmente esasperato che andrà a dormire sotto i ponti”: quante volte in televisione o in piazza abbiamo sentito pronunciare questa frase, dettata spesso dalla disperazione o dall’impossibilità di affrontare una crisi economica senza precedenti.
Oggi, in considerazione dei gravi fatti di Genova e non solo, vivere sotto i ponti è sconsigliato o quantomeno non è poi così sicuro. Basta chiedere ai due carabinieri, miracolati per aver imposto l’alt ad un’auto in transito prima che un ponte, a Cuneo, crollasse sull’auto di servizio, riducendola ad un ammasso di rottami.
Le immagini del ponte Morandi a Genova sono impresse nella mente di tutti, ma il problema esiste da nord a sud con le nostre infrastrutture (la maggior parte realizzate in pieno boom economico degli Anni 60 e 70) che mostrano i segni del tempo. E se abbattere e ricostruire richiede un enorme sforzo economico ed organizzativo, quantomeno sarebbe necessario pensare ad una seria opera di prevenzione, purtroppo sconosciuta.
Uno dei tanti esempi è rappresentato dal ponte “Santo Stefano” a Santa Margherita. Al di là di effettuare un restringimento per limitare il transito sul vecchio viadotto, adiacente al ponte ferroviario, non è stato fatto nulla. Ed il rischio c’è, visto che gli organi preposti hanno cercato di “alleggerire” il carico riducendo la sede stradale. Il solito intervento-tampone destinato ad allungare i tempi che ormai sarebbero maturi per un attento monitoraggio.

Un blocco in cemento ed alcuni new jersey indicano il pericolo, peraltro non segnalato da avvisatori luminosi; qualcuno, non essendo del posto, è andato pure a sbattere. Ora più che mai si richiede un intervento per conoscere lo “stato di salute” del ponte, tenendo presente che il vicino viadotto sulla Statale 114 è crollato nel 1999, mentre il ponte ferroviario è stato sostituito da anni perché corroso dagli agenti atmosferici. Bisogna attendere il crollo? A giudicare dai fatti di Genova sembrerebbe di sì…
Tonino Demana