Rifiuti e detriti nella pineta di Calamona: Biancuzzo scrive al sindaco

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Rifiuti e detriti nella pineta di Calamona: Biancuzzo scrive al sindaco

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sabato 11 Agosto 2018 - 13:01

Detriti, spazzatura ed erbacce. È questo il triste spettacolo che si presenta dinnanzi a chiunque decida di passare presso la pineta di Calamona, un tempo fiore all’occhiello per i residenti dei villaggi situati lungo l’estrema riviera nord. Uno scempio questo che ha spinto il consigliere della VI Circoscrizione, Mario Biancuzzo, a scrivere alla giunta De Luca: “Faccio presente che scaricatori abusivi hanno sfregiato le bellezze della pineta di Calamona: al posto degli ombreggianti pini ci sono rifiuti e materiali da costruzione. Inoltre, i pochi alberi risparmiati dagli incendi boschivi non vengono potati da anni. Insomma, lo spazio è abbandonato a sé per l’incuria di costruttori abusivi e persone senza scrupoli che scaricano la qualunque, inquinando l’ambiente”.

L’edificio abbandonato, che si trova sotto i pini bruciati dal pauroso incendio del 30 giugno dello scorso anno, 40 anni fa era un bar. Tutti venivano a sedersi sotto i pini ben curati che emanavano un odore gradevole, ombra e frescura. Da quando il bar ha chiuso tutto è andato in rovina: alcuni incivili non effettuano la raccolta differenziata e, aiutati dalla totale mancanza di illuminazione, scaricano i sacchi pieni di immondizia sotto i poveri alberi.

Premesso ciò chiedo: al signor sindaco Cateno De Luca di voler intervenire autorevolmente sui responsabili del settore per eliminare tutta la spazzatura esistente e procedere altresì con la scerbatura in tutta la pineta di Calamona, per dare decoro al parco e per evitare che qualche altro incendio bruci i pochi alberi che ancora resistono; al signor assessore all’Ambiente un sopralluogo per accertare il degrado che regna in questo bellissimo luogo, io stesso sarò lieto di accompagnarla; al signor assessore all’Arredo urbano di intervenire per rinverdire lo spazio attraverso l’innesto di nuovi alberi di pino per restituire ai luoghi lo stato originario di spazio naturalistico”.