Favori ad imprenditori amici e sfruttamento del potere istituzionale: le accuse ad Emilia Barrile

Un utilizzo eccessivo del potere derivante dal proprio ruolo istituzionale. Ecco, secondo gli inquirenti, le azioni compiute da Emilia Barrile, fino a poco tempo fa presidente del Consiglio Comunale e candidata sindaco nelle elezioni del 10 giugno scorso. A quanto si evince, la Barrile avrebbe agevolato le pratiche degli imprenditori a le vicini. Il primo uscito è quello di Antonio Fiorino, attivo nel settore della grande distribuzione alimentare, che sarebbe stato aiutato nel disbrigo delle pratiche amministrative e tutelato da imprese concorrenti. Barrile avrebbe ostacolato l’apertura di un esercizio commerciale nella zona dell’imprenditore amico.

“Le indagini – scrive il gip che ha disposto le misure cautelari – rivelano la consuetudine della Barrile allo sfruttamento del potere di influenza che deriva dal ruolo pubblico per esercitare pressioni su dirigenti e funzionari del Comune per garantire il pronto soddisfacimento di interessi privati facenti capo a un ristretto gruppo di imprenditori cittadini a lei collegati da un inquietante logica del do ut des, essenzialmente costituito con prospettiva di ritorno sia elettorale che di assunzioni di parenti vicini presso attivita’ imprenditoriali”.

Secondo gli investigatori, inoltre, la donna era il vero dominus di due coop, la Peloritana Servizi e la Universo Ambiente, che gestiva attraverso prestanomi. Grazie ad amicizie, come quella con un personaggio gia’ coinvolto in un blitz antimafia con l’accusa di concorso in associazione mafiosa, riusciva a gestire alcuni servizi di ristorazione e di fornitura di steward per il parcheggio all’interno dello stadio cittadino. L’indagine della Dia coinvolge anche funzionari di alcune partecipate del Comune come l’ATM, societa’ che gestisce i trasporti pubblici.

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