Comitato d'affari per appoggi elettorali: 13 arresti. In manette anche Emilia Barrile

Dalle prime ore del mattino, la Dia di Messina, in sinergia con il Centro Operativo di Catania, supportata dai Centri e Sezioni di Reggio Calabria, Palermo, Bari, Roma, Caltanissetta, Catanzaro ed Agrigento, sta dando esecuzione a numerose ordinanze cautelari, emesse dal gip di Messina, nei confronti di esponenti di spicco della politica cittadina e della criminalità peloritana, nonché imprenditori e faccendieri di origine messinese. Contestualmente, sono in atto anche ingenti sequestri che colpiscono diverse imprese e beni immobili, per un valore di numerosi milioni di euro.

L’attività d’indagine denominata “Terzo livello” è stata coordinata dalla Procura della Repubblica Dda di Messina, diretta dal Procuratore Capo Maurizio De Lucia, ed ha evidenziato, in sintesi, una rete di rapporti clientelari-affaristici nella gestione della cosa pubblica.

C’e’ anche l’ex presidente del Consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile, tra gli indagati dalla Dia che ha eseguito al momento 13 provvedimenti cautelari (un arresto in carcere, dieci ai domiciliari e due misure interdittive) nell’ambito di una indagine della Procura che ha svelato l’esistenza di un comitato d’affari che gestiva la cosa pubblica per fini privati.

Barrile, prima nel Centrosinistra, poi passata al Centrodestra per transitare alla fine a una lista civica sua, quella de i Leali, è risultata la più votata alle ultime elezioni comunali dove ha preso 2800 preferenze. La lista, pero’, non ha superato lo sbarramento del 5% e Barrile non è più tornata al Consiglio comunale.

La donna, che è ai domiciliari, sarebbe accusata di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, atti contrari a doveri ufficio e violazione dei doveri di imparzialità nei confronti della pubblica amministrazione. Tra gli indagati anche l’imprenditore della grande distribuzione Antonio Fiorino.

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