Aspettando il “Tram dei desideri": “Non azzeriamo. Velocizziamo con priorità semafori e demoliamo barriere fronte mare”

Redazione1

Aspettando il “Tram dei desideri": “Non azzeriamo. Velocizziamo con priorità semafori e demoliamo barriere fronte mare”

lunedì 16 Luglio 2018 - 16:08

Il primo passo per mantenere il tram non come una catena al collo o alla caviglia ma come un vettore di velocità e funzionalità è la realizzazione di un sistema di priorità semaforica integrato con un sistema intelligente di interscambio con i semafori urbani. In questo modo si otterrebbe una significativa riduzione dei tempi di percorrenza. Questo è il progetto suggerito dal Documento di CapitaleMessina, a firma di Gianfranco Salmeri.

È di rapida esecuzione anche l’abbattimento della barriera costituita dal tram, tra la città ed il fronte mare: con la riduzione fino ad un massimo di 30 km/h, dalla Dogana fino all’imbocco della Rada S. Francesco, della velocità di esercizio del tram, non vi sarebbe più la necessità di avere la sede protetta da barriere, per cui si potranno sin da subito eliminare cordoli e ringhiere. Il tram così perderebbe la caratterizzazione di metropolitana di superficie, circolando in questa porzione di città in sede promiscua, in sicurezza, così come avveniva fino agli anni cinquanta.

È vero, nel programma elettorale di De Luca c’era nero su bianco il progetto di eliminare il sistema di mobilità tranviaria, e quindi l’Amministrazione eletta ha il diritto di proseguire su questa strada; ma noi abbiamo il dovere di dire che è uno sbaglio.

Il rapporto MobilitAria 2018, realizzato dall’Istituto d’inquinamento atmosferico del consiglio nazionale delle ricerche (Iia-Cnr) e dal gruppo mobilità sostenibile del Kyoto Club, presentato nel febbraio di quest’anno, dimostra che Messina è fra le città italiane con il peggior stato di mobilità urbana, a causa del trasporto pubblico che viene considerato insufficiente e inadeguato dai cittadini che preferiscono prendere l’automobile per spostarsi, piuttosto che avventurarsi con autobus e tram.

È evidente che la soppressione del tram “attuale”, nella prospettiva del tram “sospeso” che è poco più che un’ipotesi, rischia di peggiorare drammaticamente la già critica mobilità cittadina.

Ha ragione, il Sindaco De Luca, quando denuncia la crisi economica dell’ATM, e noi siamo stati tra i primi a lanciare l’allarme sui problemi finanziari di una azienda che veniva considerata intoccabile; ma la risposta deve essere ridurre i costi razionalizzando il servizio, eliminare le diseconomie, riequilibrare domanda ed offerta, implementare la share mobility, non sopprimere il tram, che costituisce in atto il sistema di mobilità a nostra disposizione più ecologico e più compatibile con una città che dev’essere sempre più pedonale e con meno automobili.

Certo il sistema tranviario va ripensato, e le ipotesi sono tante, a partire dallo spostamento del tragitto a monte, lungo l’asse corso Cavour – via Garibaldi. Se ne discuta, si cerchino le risorse, ma già adesso qualcosa si può fare, in tempi brevi e con costi limitati.

Sono azioni facilmente realizzabili che darebbero da subito risultati positivi per la qualità della vita dei messinesi.

Ben venga il dibattito sulla mobilità pubblica, giusto non avere paura del cambiamento, ma a nostro avviso il tram va migliorato, non cancellato.