Ad andare in scena è stata invece l’alleanza tra buona parte del centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, un inciucio, così lo chiamerebbero i più maligni, che però al momento sembrerebbe già appartenere al passato. Un flirt estivo insomma, un’avventura di una durata di qualche ora, giusto il tempo di nominare Claudio Cardile alla presidenza del Consiglio Comunale e di assegnare le vicepresidenze a Nino Interdonato di Sicilia Futura e a Serena Giannetto, volto fresco e sorridente sfoggiato dalle new entry pentastellate.
Al momento non sembra che ci siano le condizioni affinchè quest’alleanza possa consolidarsi e ripetersi, ma si sa la politica è materia liquida, quindi meglio aspettare i primi atti “pesanti” che l’amministrazione presenterà, per capire se la giunta De Luca potrà contare su una maggioranza già bella che definita. Un accordo nato tra i banchi palermitani dell’Ars, che ha visto come grandi artefici i deputati regionali Valentina Zafarana, Antonio De Luca, ma anche Giancarlo Cancelleri, che più volte si sono riuniti con Franco De Domenico per decidere che indirizzo dare all’aula.
Da qualche parte il Movimento 5 Stelle doveva pur andare a parare, l’unica candidatura forte per la presidenza poteva essere solo quella dello stesso Sciacca, ma rivestire un ruolo super partes non rientra nelle ambizioni dell’ex ingegnere Capo del Genio Civile, che punterebbe alla presidenza di una specifica commissione. Quindi meglio puntare sul cavallo del centrosinistra piuttosto che dialogare con quel centrodestra ritenuto ancora a forte trazione genovesiana. E Giuseppe Picciolo? A pensarci bene il vero grande vincitore di questa partita a scacchi è proprio lui. Con i suoi quattro consiglieri è diventato il “male necessario” per la buona riuscita di tutta l’operazione, riuscendo a confermare Nino Interdonato vicepresidente vicario. Con buona pace di chi, all’interno del Pd, non vede di buon occhio posizioni troppo ballerine del leader di Sicilia Futura.