Caso Fenapi, De Luca: "Mia credibilità non intaccata, ma Messina non può restare ostaggio di altri palazzi"

Antonio Macauda

Caso Fenapi, De Luca: "Mia credibilità non intaccata, ma Messina non può restare ostaggio di altri palazzi"

giovedì 12 Luglio 2018 - 12:53

Assolto per il reato di associazione a delinquere, rinviato a giudizio per evasione fiscale. La vicende giudiziarie di Cateno De Luca hanno vissuto di un altro capitolo, questa volta riguardante il caso Fenapi. Questo il responso del giudice, Simona Finocchiaro dopo l’udienza di ieri, dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura sulla richiesta d’arresto.

Oggi Cateno De Luca è tornato a parlare, non risparmiando nuove stoccate verso Palazzo Piacentini: “Attendo le motivazioni della Cassazione, ma da non cultore del diritto apprendo che ho subito un arresto ingiusto e che questo rinvio a giudizio appare davvero molto strano. Il mio collegio di difesa sta continuando a lavorare, ma Messina non può continuare ad essere ostaggio di altri palazzi, la città merita di essere amministrata. Da sette anni sto vivendo un calvario giudiziario fatte di battaglie vinte, ma così non si può più andare avanti”.

De Luca non ritiene intaccata la propria credibilità agli occhi della città: “A giudicare dal clima che ho respirato in alcune stanze del Tribunale mi aspettavo un trattamento peggiore – ha sottolineato – la Cassazione ha sempre sentenziato a nostro favore, ci tengo a sottolinearlo. Questo non mina la credibilità della mia azione politica, anzi, forse la rafforza, intanto è stato scongiurato lo scenario a molti auspicato l’ultima settimana di campagna elettorale, dove molti hanno ipotizzato un mio arresto”.