Il ritorno dei burattini calabresi.Teatro dei 3 Mestieri presenta Zampalesta, u cane tempesta

Maria Antonella Saia

Il ritorno dei burattini calabresi.Teatro dei 3 Mestieri presenta Zampalesta, u cane tempesta

mercoledì 04 Luglio 2018 - 17:26

Domani, alle ore 21.30, per “Fuori scena”, la stagione di spettacoli all’aperto indetta dal Teatro dei 3 Mestieri, andrà in scena la pièce dal titolo    “Zampalesta, u cane tempesta”, un imperdibile e originale spettacolo di burattini tradizionali calabresi con Angelo Gallo, prodotto dal Teatro della Maruca.
Presentato all’interno della XXV edizione del Festival Internazionale del Teatro a Porto Sant’Elpidio ha vinto il premio Otello Sarzi 2014.
“Per essere riusciti a mescolare in maniera originale gli stilemi delle guarattelle, reinventandole attraverso la lingua calabrese, con un uso sapiente del ritmo e della manipolazione dei burattini, valorizzando in maniera autonoma la lezione registica di uno dei maestri del genere”.
Lo spettacolo nasce dalla collaborazione artistica di Angelo Gallo con Gaspare Nasuto, burattinaio napoletano che dal 1989 ricerca per pulcinella nuove strade drammaturgiche di gusto contemporaneo.
Abbracciando questo progetto Angelo Gallo tenta  di far entrare la Calabria nella mappa internazionale delle regioni con la tradizione autentica dei burattini ancora attiva. Prova a far ripartire l’arte dei burattini tradizionali fatti nel modo antico, attraverso la costruzione dei burattini intagliati nel legno dallo stesso burattinaio, la recitazione rigorosamente dal vivo e il movimento dei piccoli attori di legno. Tutto questo fa dello spettacolo una piccola perla per un pubblico di tutte le età.
In un piccolo paese della calda Calabria, un cane lupo ridotto in catene dal suo padrone, scappa seminando il panico in tutta la comunità. Zampalesta incontra gli archetipi che hanno caratterizzato la terra calabra, in un susseguirsi di scene divertenti scopriremo che Zampalesta è il simbolo della paura verso la diversità o mostruosità degli animali. Sarà proprio il colpo di scena finale che ridarà il giusto equilibrio alla storia. Quando il pubblico capirà che le “buone maniere” non sono ridurre alla catena un uomo o un animale ma è l’insegnamento del rispetto per se per gli altri e per la natura.
Uno spettacolo che saprà coinvolgere il pubblico  sin dalle prime battute invitandolo a fare chiarezza dentro se stesso e a superare i suoi pregiudizi.