Signorino VS Buzzanca sui 51 milioni: "Ha dimenticato uno zero"

Una vera e propria sfida tra ex, da una parte Giuseppe Buzzanca e dall’altro Guido Signorino. L’ex primo cittadino è tornato sull’attivo di 51 milioni di euro lasciato dall’amministrazione Accorinti nelle casse comunali. Secondo Buzzanca si tratta di un bluff, quella cifra riguarderebbe il contributo annuo dello Stato ai Comuni e già sarebbe stato prosciugato dagli stipendi. Non si è fatta attendere la risposta di Guido Signorino: “Ma guarda che strano. Una bella notizia, quando non può essere spacciata per farina del proprio sacco, diventa occasione di nervosismo e di tentativo di dileggio. Prima Barrile (“quasi ex” Presidente del Consiglio) e adesso Buzzanca (“ex ex” Sindaco di Messina) si dispiacciano che Accorinti abbia lasciato un saldo di cassa attivo per 51 milioni al Comune, a differenza di quanto ricevuto in lascito dalle precedenti gestioni (guarda caso, Buzzanca-Croce) che lo avevano consegnato negativo per 50 milioni. Una differenza di oltre 100 milioni.  Chissà perché questa buona notizia infastidisce. Basterebbe non commentarla, ma qualcuno si sente in dovere di aggredirla. Prima Barrile, a dire che è frutto del trasferimento “ordinario” dello Stato, senza rendersi conto che (proprio perché “ordinario”) questo trasferimento c’era anche il 25 giugno del 2013, quando Accorinti ricevette la cassa della precedente gestione. Ora Buzzanca dice che “quei soldi già non ci sono più, perché il Comune li ha già utilizzati per pagare gli stipendi”.

Signorino continua: “Dunque 51 milioni consegnati il 25 giugno sarebbero oggi evaporati perché, nel frattempo il giorno 27 sono stati pagati gli stipendi. Ma Buzzanca si rende conto di ciò che dice? Dato che i dipendenti del Comune sono circa 1.300, spendere 51 milioni in un mese per le loro retribuzioni vorrebbe dire che lo stipendio medio di un dipendente comunale a Messina (spaziando dalle Categorie A e B ai Dirigenti) è superiore a 39.000 Euro! Accidenti, se me ne fossi accorto, avrei fatto subito il concorso! Curioso che chi ha violato il patto di stabilità e i parametri di deficitarietà strutturale, sottoscritto (primo atto dirigenziale di Ragioneria dopo il suo insediamento, pur deliberato in indirizzo dalla precedente amministrazione) e poi annullato i contratti di finanza derivata, impegnato il Comune (caso probabilmente unico in Italia) per la realizzazione di viabilità “di rango superiore”, sostiene adesso che in un mese si consuma tutta la liquidità sufficiente a quasi un anno di stipendi. In realtà la bolletta mensile per gli stipendi è stata di 5.103.046 Euro. Forse i “consulenti” hanno sbagliato per uno zero. Stia tranquillo Buzzanca: i 51 milioni basterebbero per dieci mensilità e (compresa la 13.ma) consentirebbero di arrivare fino a Febbraio-Marzo 2019, quando nel frattempo saranno arrivate le rate dell’IMU, l’IRPEF Comunale, i contributi regionali, i canoni, i fitti, l’imposta di soggiorno, gli introiti cimiteriali, ecc. ecc. E’ ben possibile che quest’anno, per la prima volta dopo molto tempo, non ci sia un solo giorno di ricorso all’anticipazione di tesoreria. Naturalmente la giacenza di cassa va depurata dagli obblighi maturati e non saldati, ma questi obblighi nel 2013 erano di gran lunga superiori a quelli eventualmente residuati oggi, dato il ritardo di pagamento che c’era verso le società partecipate e i servizi sociali (da 4 a 6 mesi). Insomma, chi vuol negare capovolgimento della situazione di cassa dal 2013 al 2018 si arrampica su specchi lisci”.

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