Aggressioni al "San Vincenzo", il Nursind alza la voce: "Episodi assurdi ed inaccettabili"

Due infermiere colpite, ancora momenti di tensione al “San Vincenzo”. L’inizio dell’estate aumenta i disagi al Pronto soccorso dell’ospedale di Taormina, dove si è registrato un altro episodio di violenza. Senza dimenticare i problemi legati ad alcuni macchinari guasti come un monitor multiparametrico in sala d’urgenza”. Lo rende noto il sindacato Nursind. “È  prassi – sostiene il Nursind guidato da Ivan Alonge – che con l’approssimarsi del periodo estivo gli episodi di violenza verso i sanitari si moltiplichino, il più delle volte da parte di cittadini che attendono il loro turno per ore.
Le cause sono molteplici: drastica diminuzione di personale  visto l’approssimarsi delle ferie estive, carenze  oramai croniche denunciate più volte dalla nostra organizzazione sindacale, generate da rimodulazione delle piante organiche che in passato hanno visto assottigliarsi sempre più la forbice  tra infermieri e posti letto”.
Il segretario provinciale del Nursind, Ivan Alonge e tutti gli Rsu aziendali del sindacato, chiamano  in campo contro le aggressioni i direttori generali delle aziende, visto che gli  episodi di violenza si sono verificati in tutta la provincia di Messina, nella loro qualità di responsabili della sicurezza del personale:  “Il personale delle aree d’emergenza e degli ospedali siciliani ormai è terrorizzato – dice il sindacato – Gli episodi di aggressione si susseguono con un ritmo assurdo e inaccettabile,  in queste condizioni non basta neanche la presenza di una guardia giurata”, guardia che che presso il presidio di Taormina neanche è prevista. A denunciare devono essere i direttori generali delle aziende, così come devono essere loro a trovare preventivamente soluzione al problema.
La denuncia deve scattare come un atto d’ufficio”. Il Nursind spiega che a  Taormina sembrava  muoversi qualcosa: il commissario straordinario Gaetano Sirna dell’Asp 5 aveva in programma di reinstallare la videosorveglianza, ma l’iter sembra essersi nuovamente fermato, con la conseguenza che episodi come quelli accaduti in precedenza continuano a ripetersi. A nulla sono servite le dichiarazioni  rispettivamente dell’assessore regionale e del ministro alla Salute, che da poco si sono impegnati in una lotta contro il fenomeno della violenza nelle aree di pronto soccorso”.
Il sindacato ricorda inoltre  la Raccomandazione numero 8 del 2007 del Ministero della Salute che recita: secondo la quale “ciascuna struttura sanitaria dovrebbe elaborare e implementare un programma di prevenzione della violenza, le cui finalità sono diffondere una politica di tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale, nei servizi sanitari e assicurarsi che operatori, pazienti, visitatori siano a conoscenza di tale politica”, ma anche “incoraggiare il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi,  facilitare il coordinamento con le forze di polizia o altri soggetti che possano fornire un valido supporto per identificare le strategie atte ad eliminare o attenuare la violenza nei servizi sanitari”.

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