La “bramante” notte di Cateno De Luca e poi quel liberatorio: “Non occorre il Manager Generale. Io basto, inclusivo”

Redazione1

La “bramante” notte di Cateno De Luca e poi quel liberatorio: “Non occorre il Manager Generale. Io basto, inclusivo”

lunedì 25 Giugno 2018 - 10:55

Lo ha bramato non da una notte ma praticamente da un anno e mezzo, da quando a gennaio del 2017 ha annunciato di aver il merito di amministrare e di voler salire e occupare il posto più autorevole in città. Diventare Sindaco di Messina e varcare la soglia del cuore del governo locale, stretto alla sua famiglia (la moglie ei due figlioletti), è per Cateno De Luca molto di più di una notte “bramante”. Originario di Fiumedinisi, requisito che secondo i suoi avversari gli avrebbe precluso di ricoprire una simile carica, l’ex Primo Cittadino anche di Santa Teresa assurge ad una sorta di riscatto anche nei confronti di chi gli ha ricordato fino all’altro ieri i suoi “guai con la legge” con cui ha convissuto attraverso 14 procedimenti penali (uscito assolto) e di cui solo due gli avrebbero causato, forse un domani, la decadenza (sempre secondo la concorrenza o “i più diffidenti e categorici pro Bramanti”) documentando il contrario e rinviando a sedi e tempistiche più consone. Ma adesso lui vuole festeggiare per le prossime 24 ore godendosi la sensazione, questo sì, della vittoria contro il muro che è sempre stato “di gomma”, ma lo vuole concretizzare anche mettendosi a lavorare di buona lena. Il suo liberatorio “Non C’è bisogno del ruolo di Direttore Generale in questo Palazzo. Basto io!” porta con sé quella sua determinazione, mista appunto a rivalsa non perché non vedeva l’ora di accaparrarsi della stanza del sindaco o della poltrona, come afferma stanotte intorno alle 3:00 ma perché vuole sistemare i conti del Comune, vuole trattare i dipendenti come amici e capire davvero da vicino come funzionano le attività dei dirigenti del Municipio. Questi soprattutto devono essere di Messina o comunque “devono abitare in città perché nelle emergenze ci devono essere e prestarsi subito”, specifica. “Con me, nella mia gestione di governo occorre buttare l’orologio”.

Accanto a lui nella sua comparsa a Piazza Unione Europea e in tutti i comizi, l’amico e attuale sindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice che gli darà il cambio nella deputazione regionale. Lo Giudice infatti non dovrà rinunciare alla posizione di Primo Cittadino perché compatibile per numero di abitanti al di sotto dei 20mila mentre De Luca dovrà dimettersi entro trenta giorni dalla sua ufficializzazione.

Dopo i saluti con i cittadini “smaniosi di selfie e di abbracci di congratulations”, De Luca ha convocato una riunione operativa con la sua squadra dopo le 3:30 del mattino quindi con la rappresentanza femminile Carlotta Previti assessore al Piano Strategico, Smart City e programmazione fondi extra comunali, Dafne Musolino al Contenzioso e Ambiente oltre ai Rapporti col Civico consesso da spartirsi con la collega avvocato Alessandra Calafiore che si occuperà di Politiche sociali – Pari Opportunità – Politiche Agroalimentari;  poi quella maschile: Salvatore Mondello alle Infrastrutture, Lavori Pubblici e Risanamento, Massimo Minutoli alla Protezione Civile, Manutenzione Beni e Servizi e Cimiteri, Pippo Scattareggia allo Sport e Giovani ed Enzo Trimarchi alla Pubblica Istruzione e Cultura, ognuno con le proprie competenze e con qualche delega da limare. Nelle prossime 24 ore ci sarà da nominare anche il vicesindaco. De Luca custodirà per sé le gravose deleghe che racchiudono in parte i doveri di tre ex assessori Signorino, Cuzzola e De Cola e del DG Le Donne quali Bilancio, Patrimonio, Partecipate, Personale, Polizia Municipale, insieme ai suoi cavalli di battaglia Casinò dei Peloritani, Ponte sullo Stretto e Antichi Mestieri.

“La nostra è e sarà una politica inclusiva e non mi interessa chi ha votato chi, per me si ricomincia da zero con chi vuole avvicinarsi a noi. Noi intanto abbiamo costruito qualcosa di notevole e posso anche cominciare a lavorare dallo sgabuzzino o dalla stanza del segretario generale – (scherzosamente) De Luca -, aspettare il bon ton istituzionale per la proclamazione. E’ sufficiente che mi apriate Palazzo Zanca

Martedì – domani dovrebbe avvenire, secondo quanto riferito da Antonio Le Donne che si è detto “disponibile a restare”. Tra poco un altro palazzo dovrà essere battezzato da colui che è anche sindaco metropolitano. Quindi Palazzo dei Leoni “tocca a te” accogliere la nuova compagine.