Corone di fiori per la Madonna e i Caduti: i primi gesti da sindaco di Cateno De Luca

Antonio Macauda

Corone di fiori per la Madonna e i Caduti: i primi gesti da sindaco di Cateno De Luca

lunedì 25 Giugno 2018 - 03:27

Un boato e due braccia alzate in segno di vittoria. Quando Cateno De Luca scende in strada dal proprio comitato elettorale la festa per lo schiacciante esito del balòlottaggio è già partita da un pezzo, ma adesso parte la rituale processione verso Palazzo Zanca. Nessuna bandiera arcobaleno, solo corone di fiori per due simboli della città. Ecco i primi gesti da sindaco, di Cateno De Luca, che letteralmente scortato ha percorso in mezzo a due ali di folla, la breve strada che porta dal suo comitato elettorale alla piazza Immacolata di Marmo, proprio alle spalle del Duomo. Due tappe semplici ma emblematiche per quella che è la città mariana per eccellenza, ma che nell’arco della storia ha versato un ingente quantità di sangue per la storia del nostro paese. Qui De Luca ha deposto una corona di fiori e si è inginocchiato al cospetto della statua della Madonna, lui dichiaratamente credente, che in occasione del primo turno si isolato proprio all’interno della Cattedrale per pregare. Poi la marcia prosegue fino a piazza dell’Unione Europea, qui c’è stata la seconda tappa verso il vicino Palazzo Zanca.

Il neosindaco ha deposto una seconda corona di fiori, proprio alla base del monumento ai caduti, che negli ultimi cinque anni è stato teatro degli show pacifisti di Renato Accorinti. Una prima netta rottura rispetto al passato.  Viso sudato, sguardo stravolto e forse anche incredulo, De Luca guarda l’innumerevole folla che lo incita con accanto la moglie e i due figli, visibilmente toccati dal tanto affetto. Poi sulle scale di piazza dell’Unione Europea parla alla folla che lo ha sostenuto strenuamente e che gli ha permesso di stravincere il ballottaggio con oltre il 65% delle preferenze, pari ad oltre 47mila voti.

Tornando agli ultimi 5 anni, però, De Luca  riconosce l’onore delle armi al suo predecessore: “Ad Accorinti riconosco una rara onestà intellettuale, ha aperto la strada ad un cambiamento che però si è perso nei meandri di Palazzo Zanca, a noi il compito di invertire la rotta e di fare la vera rivoluzione. Noi siamo la vera rivoluzione, cambieremo questo Comune da cima a fondo. Lavoreremo senza guardare l’orologio, ma non mi riferisco solo a me e agli assessori designati, ma a tutti i componenti della macchina amministrativa.  Tutti dovranno vivere la città e le loro problematiche”. Poi l’ingresso trionfale a Palazzo Zanca, sempre accompagnato dalla famiglia per presentarsi al fianco della sua amministrazione al Salone delle Bandiere, mentre nei corridoi di Palazzo Zanca e in piazza dell’Unione Europea si continua a festeggiare per una vittoria che ha rappresnetato un vero e proprio trionfo.